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sabato 30 giugno 2012

Traumatic Voyage - "Cogito Ergo Sum"

Autoprodotto, 1998
Presentazione: “Finalmente una cover e un booklet decenti!”, viene subito da esclamare appena si ha tra le mani Cogito Ergo Sum prima ancora di averlo ascoltato, il quarto full-length della one-man band Traumatic Voyage dell’enigmatico Astorian. Sì perché in effetti i dischi precedenti, a dispetto dell’ottima musica che contenevano, si presentavano in modo davvero tremendo – diciamo che non invogliavano molto all’ascolto, per usare un eufemismo. Ma non solo l'artwork è fatto in casa: stavolta, in assenza di case discografiche disposte a rischiare il fiasco dando voce alla sua musica elitaria, Astorian si è arrangiato da solo e si è anche autoprodotto il disco. Cogito Ergo Sum: così come Cartesio uscì dalla sonnecchiante notte del dubbio scettico sulla conoscenza grazie all'intuizione “penso, dunque sono”, allo stesso modo Astorian uscì dalla situazione di stallo dell'assenza di un'etichetta discografica assumendo il totale controllo della produzione della sua arte. Che ne è del suo cogito?

Stile: Sulla musica dei Traumatic Voyage si potrebbe dire molto, oppure molto poco. Molto, anzi moltissimo, qualora non li conosciate; molto poco, o forse addirittura niente, nel caso in cui abbiate già ascoltato i tre dischi precedenti. Infatti lo stile musicale permane pressoché immutato: brani sgangherati, allucinati, lunghi e vari, né troppo veloci né troppo lenti, ricchi di riff, arpeggi e sintetizzatori, tutti insieme uno sopra l'altro. Non c'è un attimo di pausa, non ci sono respiri: solo la voce continua di Astorian, un misto tra un latrato e una voce dall'oltretomba, che si mescola al marasma generale. Anche la produzione è quella affascinante di sempre, forse un pelo migliore: antiquata, vecchia, sembra che Astorian sia tornato indietro nel tempo per compiere le registrazioni di questo disco. Le sonorità delle chitarre sembrano essersi fermate alla tecnologia precedente, e questo crea un certo contrasto con la maggiore modernità dei sintetizzatori. Astorian è unico nel suo modo antiquato di proporre l'avantgarde metal.

Valutazione: A dire il vero, Cogito Ergo Sum si apre in un modo che ha dell'agghiacciante. Se si dovesse valutarlo in base alla lunga intro si potrebbe credere che Astorian abbia sbagliato ad incidere il disco. Ma come? Compro un disco dei Traumatic Voyage e mi ritrovo in mano la musica di un dj di serie C2 girone B? La verità è che si tratta di una provocazione che si ripete in forma attenuata alla quinta traccia Grenzgang. Ciò è testimoniato dal ripetuto urlo “Open your mind!” che Astorian ivi ripete con enfasi, che se da un lato avrà a che fare col concept dell'album, dall'altro è sicuramente un riferimento a questa elettronica un po' troppo discotecara. Sembra quindi che Astorian abbia voluto sperimentare con l'elettronica in modo più spinto ed esplicito che mai. Peccato però che in questo caso si tratti di una sperimentazione fine a sé stessa. Tu, caro Astorian, potrai anche strillare soddisfatto a gran voce “Open your mind!”, ma io posso replicarti con altrettante ragioni “Open your ears!”, perché la sperimentazione elettronica – che del resto hai sempre praticato – è una cosa, mentre l'inserzione di piccoli episodi isolati con un tunz tunz in sottofondo è tutt'altro. Non c'entra nulla col resto dei brani, e non è difficile accorgersene.
Detto questo, il resto del disco è grande. Ogni brano è grande, ed ha una combinazione di riff e arpeggi che lo rende unico rispetto agli altri. Stavo riflettendo su quale brano citare come esempio, ma mi rendo conto che fare un esempio non avrebbe senso: uno qualsiasi dei sette – visto che tre dei dieci totali sono solo intermezzi strumentali – si presta egregiamente allo scopo. A ben vedere Astorian non è nuovo a scrivere musica in questo modo; ma stavolta è tutto come magnificato. A conti fatti, Cogito Ergo Sum non aggiunge nulla di realmente nuovo alla proposta dei Traumatic Voyage, ma al tempo stesso risulta a mia detta uno dei loro dischi migliori, più maturi. Del resto Astorian non è uno che dà l’impressione di voler proporre di volta in volta qualcosa di nuovo; la sua enorme innovazione consiste nello stile musicale che fin dall’inizio ha saputo plasmare con visionaria lungimiranza, ed ora pare più intento a dare forma musicale alle proprie visioni spirituali che non ad inventarsi qualcosa di nuovo. Questo, non si può negarlo, gli riesce benissimo: Cogito Ergo Sum è uno di quegli album così ricchi di suoni, noise, riff e idee che ogni volta che lo si riascolta si scopre sempre qualche nuova sfumatura.

Conclusione: Chiudendo un occhio sulle isolate provocazioni elettroniche fini a sé stesse, posso dire che Cogito Ergo Sum è un po' l'album della maturità artistica per Astorian e i suoi Traumatic Voyage, l'album in cui egli ha definitivamente consolidato ed affinato il suo stile stralunato. E in fondo, se riuscirete ad escludere quel dannato tunz tunz dalle vostre orecchie – che è molto più vomito che cogito –, anche l'intro non sarà poi così malvagia...che altro dire? Il quarto fantastico full-length da parte di una delle band genitrici dell'avantgarde metal, band che non solo era così sconosciuta ai tempi da doverselo produrre artigianalmente, ma che continua ad essere totalmente sconosciuta anche oggi. Spero nel mio piccolo che queste poche righe possano essere utili a qualcuno per entrare in contatto con qualcosa di antico ed esoterico il cui fascino perdura immutato.

Curiosità:
* Astorian si era sempre fatto gli artwork da solo – il che si vedeva lontano un miglio. Stavolta per la prima volta è stato aiutato dalla moglie, e, nonostante il risultato rimanga tedescamente rude e grossolano, il miglioramento è sensibile. Manna dal cielo.
* Esiste un video ufficiale per Sagarmatha girato amatorialmente – probabilmente dalla moglie, ancora lei! – il quale ritrae Astorian che vaga per bosco notturno brandendo una torcia.
* Il disco è stato ristampato nel 2008 dalla Merciless Records, ed è ora disponibile per l'acquisto.

01 - Cogito Ergo Sum (04:17)
02 - No Man's Land (08:29)
03 - Sagarmatha (Call Of The Mountain) (06:08)
04 - Behind Dead Eyes (10:25)
05 - Grenzgang (04:09)
06 - Entropie (05:00)
07 - Jenseit Des Fleisches (13:05)
08 - To Be Life... (08:37)
09 - Anachronismus (11:39)
10 - Tripnosis (05:28)