Firebox Records, 2009 |
"Mar De Grises", la prima delle due inedite, è introdotta da un ritmo veloce e trascinante, sotteso da una peculiare voce rauca e catacombale che solo raramente arriva ad essere un vero e proprio growl, e anzi spesso e volentieri diventa un semplice recitato. Echi di puro doom metal, a tratti dal gusto Mournful Congregation, emergono frequentemente da questo brano dalla tensione palpabile, evidenziata soprattutto nelle parti più rallentate, pronte in ogni momento a trasformarsi in vere e proprie cavalcate in doppia cassa. Da notare l'uso intelligente e sempre ben dosato del pianoforte, che in sottofondo riesce sempre a tessere trame di valido aiuto alla struttura portante; così come è da notare la pregevolezza delle parti di batteria, sufficientemente tecniche ed intricate da tenere sempre alta l'attenzione. Come sempre, la struttura del brano è variegata e difficilmente prevedibile, e ciò è un elemento che assicura alla musica della band un'ottima longevità, in quanto è praticamente impossibile assimilare ogni aspetto delle composizioni dopo pochi ascolti.
Il brano viene chiuso da un epilogo lento, mellifluo ed emozionante, popolato da accordi di chitarra che creano magnifiche progressioni, mentre in sottofondo un tappeto di archi ci solleva di parecchi metri da terra e ci lascia fluttuare nell'aria. Basterebbe questo lungo brano a giustificare l'acquisto di questo EP, ma il meglio deve ancora venire con la successiva "For Just An Eternity". Una tranquilla introduzione con la chitarra in clean ed un pianoforte malinconico e serafico si trasforma presto in un brano drammatico e sofferto, dove una voce straziante grida tutto il suo dolore senza possibilità di rimedio, non consolata nemmeno dal solido background di violini che anche stavolta non risulta pacchiano nè fuori luogo. Un'apparente riappacificazione centrale ci inganna, poiché il brano ora diventa granitico ed epico: l'orchestra non funge più da sottofondo ma guadagna un posto di rilievo, tessendo melodie splendide e maledette, fino all'intensissimo momento in cui gli archi suonano da soli, raggiungendo il climax dell'emozione. E quando sembra che tutto sia finito, le chitarre decidono di rispondere scendendo di un altro tono e ingrossandosi ancora di più, unendosi in battaglia con la doppia cassa in un parossismo finale che toglie il fiato.
In definitiva, un dischetto da consigliare in generale a tutti gli amanti del Doom metal di qualità, e non solo ai fan di vecchia data dei Mar De Grises. Il seppur poco materiale presente è tutto di altissima qualità, e questa uscita è molto più di una semplice rehearsal prodotta per fare cassa. C'è solo da chiedersi come mai questi due splendidi pezzi inediti non siano stati resi disponibili prima, ma ora possiamo smettere di farci domande e gustarci questo piccolo capolavoro.
01 - Storm (10:16)
02 - Recklessness (5:24)
03 - Mar De Grises (11:28)
04 - For Just An Eternity (11:42)