Season Of Mist, 2004 |
Recensione scritta a quattro mani da Vanni e Daniele.
Quando si parla degli Esoteric, ogni persona che ama la musica estrema dovrebbe inchinarsi e mostrare rispetto; poche band sono state capaci di costruirsi un sound così personale e così efficace, ponendosi come pilastro assoluto di un genere musicale che sarà pure di nicchia, ma che ha un indiscutibile valore artistico al di là dei gusti personali. Tuttavia, qualsiasi gruppo musicale o comunque qualsiasi artista sforna dischi più o meno ispirati a seconda del momento, specialmente se la discografia è abbastanza nutrita: qualche volta capitano dischi ciofeca, mentre qualche volta capitano dischi sì buoni, ma che sono privi di quel "di più" che li renderebbe dei capolavori. Questo sembra proprio essere il caso di "Subconscious Dissolution": nonostante il disco in sè farebbe a pezzi il 90% delle doom band in circolazione, per essere un disco degli Esoteric è uno tra i meno elaborati e meno riusciti, seppure ripeto, è tale solo perchè soffre il confronto con gli altri mastodontici lavori della band medesima. Vediamo perché, immergendoci nell'ascolto e cercando di dare un senso compiuto a queste affermazioni.
Con questo nuovo, monolitico lavoro, la band britannica ripropone la soluzione a tre canzoni su disco unico, sperimentata cinque anni prima con "Metamorphogenesis". Non c'è nulla di nuovo rispetto a quello che la band suona da "The Pernicious Enigma", ma bisogna sottolineare che il mood maggiormente melodico di "Metamorphogenesis" è stato mantenuto e sviluppato. Se questo disco ha qualcosa di diverso dal solito, e in questo caso la "diversità" coincide con il difetto, è la produzione. Le idee gli Esoteric ce le hanno sempre, non si scappa; i riff vincenti li tirano fuori sempre dal loro cilindro magico, e a livello di songwriting non c'è nulla da eccepire. Brani costruiti perfettamente, inanellati uno dopo l'altro con grande sapienza a formare una trilogia in perfetto divenire, seppur al tempo stesso capaci di mantenere ciascuno una sua identità ben precisa. Della serie: tanta roba! Tuttavia stavolta a mio parere la produzione non è efficace: piatta, a tratti banale, inadatta allo spessore del loro funeral doom sperimentale, incapace di valorizzare al meglio le numerose idee che la band come al solito sa mettere nella propria musica. Sotto questo aspetto, Subconscious sembra quasi uno spreco di idee. Ed è un vero peccato, perché ad esempio "The Blood Of The Eyes" è un brano costruito magistralmente: un'intro spiccatamente melodica che pian piano si adagia, finché a metà brano c'è un cambio di scenario ed esplode una brillante sequenza di riff macignosi che conducono alla fine del brano. Uhm, esplode...si fa per dire, perché né chitarra né batteria hanno un sound realmente incisivo; si limitano a scivolare via, senza cattiveria né spessore. Si dissolvono inconsciamente senza graffiare l'animo dell'ascoltatore. Tra l'altro, stavolta nemmeno le numerose sfaccettature musicali che da sempre caratterizzano gli Esoteric – parlo dei loro proverbiali noise elettronici – riescono a fare la differenza: circoscritti a precise zone musicali, non inondano l'incedere musicale come accade invece in tutti gli altri album; rimangono invece quasi sempre quieti, circostanziali, sonnecchianti sullo sfondo. Prendete "Morphia" ad esempio: grande intro finemente miniata, di quelle che fanno venire l'acquolina in bocca, ma poi appena attaccano le chitarre pesanti si eclissa tutto: niente più chitarre melodiche, niente più noise elettronici, soltanto chitarra ritmica, basso e batteria che tirano avanti per la loro arida strada con il loro normalissimo sound senza lode e senza infamia.
Cosa si può dire di questo "Subconscious Dissolution Into The Continuum?" Cosa si può dire di questo disco sfornato da una band obiettivamente eccelsa, celato dietro un titolo accattivante ed accompagnato da un booklet fatto davvero bene? Posso dire che è un album scritto e costruito magistralmente, ma che purtroppo è frenato e dimezzato dalla produzione che lo riveste. Questa trascuratezza ne fa purtroppo l'episodio meno brillante della discografia degli Esoteric. Se solo potessero tornare indietro e registrarlo daccapo, sarebbe un capolavoro al livello di tutti gli altri; così invece diventa solo una buona prova. Ma a costo di essere ripetitivo, lo dico ancora una volta: si tratta di un gigante un po' meno gigante degli altri, e chi ha fame di musica estrema troverà comunque in "Subconscious..." tutto ciò di cui ha bisogno.
Cosa si può dire di questo "Subconscious Dissolution Into The Continuum?" Cosa si può dire di questo disco sfornato da una band obiettivamente eccelsa, celato dietro un titolo accattivante ed accompagnato da un booklet fatto davvero bene? Posso dire che è un album scritto e costruito magistralmente, ma che purtroppo è frenato e dimezzato dalla produzione che lo riveste. Questa trascuratezza ne fa purtroppo l'episodio meno brillante della discografia degli Esoteric. Se solo potessero tornare indietro e registrarlo daccapo, sarebbe un capolavoro al livello di tutti gli altri; così invece diventa solo una buona prova. Ma a costo di essere ripetitivo, lo dico ancora una volta: si tratta di un gigante un po' meno gigante degli altri, e chi ha fame di musica estrema troverà comunque in "Subconscious..." tutto ciò di cui ha bisogno.
01 - Morphia (15:54)
02 - The Blood Of The Eyes (12:36)
03 - Grey Day (17:03)
04 - Arcane Dissolution (5:17)