Head Not Found, 1996 |
"Kveldssanger", letteralmente "i canti della sera", è un album che lascia il segno, volenti o nolenti. Esso rappresenta una sorpresa non da poco, per i fan degli Ulver, che erano rimasti stregati dal fenomenale esordio "Bergtatt". Questo è l'album immediatamente successivo, ed è completamente diverso, pur mantenendo saldi alcuni principi che governano stabilmente il primo periodo artistico degli Ulver. Se l'esordio era un album di black metal evocativo ed elegante, capace di mescolare sapientemente furia della natura ed estasi contemplativa unendo entrambe con un tocco di malinconia devastante, ecco che "Kveldssanger" ci spiazza proponendoci trentacinque minuti di musica completamente acustica, priva sia di distorsioni, sia di cantato growl / scream. Insomma, un album di puro folk norvegese al 100%, distillato con maestria da un artista poliedrico e instancabile come Garm, capace di riuscire in qualsiasi genere musicale egli si cimenti. Del suo eclettismo ci accorgeremo successivamente, con la pubblicazione di "Nattens Madrigal", che concentrerà in un colpo solo tutto il black metal più feroce ed oltranzista che qui invece sparisce completamente; e non parliamo nemmeno del cambio totale di sonorità che seguirà ancora oltre.
Di "Bergtatt", questo album mantiene solamente l'amore per la melodia, per le cantilene "spirituali" e per le tematiche pagane, riguardanti il rapporto tra l'uomo e la natura. Gli strumenti utilizzati per esprimersi, tuttavia, si riducono unicamente alla chitarra acustica, al violoncello e al flauto, oltre alla voce che talvolta è solitaria, come nell'emozionante interludio "Sielens Sang", un minuto e mezzo di crescendi vocali intrecciati, da pelle d'oca. I brani sono quasi tutti strumentali, i pochi testi presenti (scritti in danese antico, come in "Bergtatt") sono più simili a nenie, a poesie o a invocazioni: tutto ciò fa di "Kveldssanger" un album delicato, etereo, dal carattere gentile eppur dotato di tremenda forza espressiva, poiché non sempre le emozioni più forti sono smosse dai suoni più forti. Come non commuoversi ascoltando "Høyfjeldsbilde", i cui malinconici giri di chitarra paiono quasi cullarci, mentre attorno a noi un falò scoppiettante ci impedisce di assiderare durante una fredda notte scandinava? E come non rimanere a bocca aperta ascoltando i diciotto secondi scarsi di "Ord", nei quali una voce trascendente declama un verso spettacolare ("Non dovrebbe promettere di camminare nell'oscurità, colui che non ha mai visto la notte") ? Come non sentirsi di nuovo bambini, ascoltando le giocose note di "Halling", musica che sembra scandire un rituale dell'infanzia, quando tutto era più spontaneo e più felice? E ancora, come non tremare dall'emozione con l'oscura "Utreise", che pare quasi celare dentro di sè misteri arcani e che è meglio rimangano sepolti?
"Kveldssanger" è un album notturno, introspettivo, capace di far sognare anche l'ascoltatore più prevenuto, catturandolo irrimediabilmente con melodie soavi e cristalline (valorizzate dall'ottima produzione) e portandolo in un mondo fiabesco, tra insetti notturni che cantano incessantemente, fili d'erba che si muovono sospinti dal vento, tramonti ormai morenti e acqua che scorre in lontananza, appena percettibile. Ogni capitolo è un'emozione a sè stante, non esiste spazio per la noia se non per un ascoltatore superficiale, non c'è una nota sbagliata. E non c'è più nulla di Black metal in questo album, eppure il suo carattere è irrimediabilmente "nero": un black metal sublimato e girato all'incontrario, che pur senza distorsioni e lancinanti grida riesce ad estrapolare la "vera" essenza di tale musica, ovvero il rispetto per la natura e per la sua terrificante potenza. Ciò si può esprimere con la più violenta scarica di elettricità, o con il più tenue pizzico di una corda di nylon. Questa volta gli Ulver hanno scelto la seconda opzione.
Semplicemente inarrivabile, da avere assolutamente.
02 - Ord (0:18)
03 - Høyfjeldsbilde (2:15)
04 - Nattleite (2:12)
05 - Kveldssanger (1:32)
06 - Naturmystikk (2:56)
07 - A Cappella (Sielens Sang) (1:26)
08 - Hiertets Vee (3:55)
09 - Kledt I Nattens Farger (2:51)
10 - Halling (2:08)
11- Utreise (2:57)
12 - Søfn - Ør Paa Alfers Lund (2:38)
13 - Ulvsblakk (6:56)