To React Records, 2012 |
Non manca di certo la carica di violenza agli Ignition Code, formazione italiana che mescola death metal melodico, thrash metal, hardcore, grindcore e una piccola parte di technical death (ma molto piccola), confezionando un album piuttosto breve ma molto intenso per quanto riguarda l'impatto sull'ascoltatore. L'ottima tecnica dei musicisti coinvolti, espressa attraverso brani compressi e schiacciasassi, non lascia dubbi su ciò che il gruppo vuole ottenere: un bagno sonoro di distorsioni e furore rabbioso, solo sporadicamente rotto da alcune aperture melodiche, ma quasi sempre incentrato sulla distruzione totale di tutto ciò che si trova sul suo cammino.
In brani che non superano mai i quattro minuti e mezzo di durata, la band imprime tutta la propria selvaggia potenza, scaricandoci addosso tonnellate di metallo incandescente e divertendosi a cambiare i ritmi e a rivoltare i riff di chitarra come gli pare e piace, lasciandoci piacevolmente storditi da questo marasma di costante acrimonia. Assieme agli strument indiavolati, ottima protagonista è la voce growl, la quale concede ben poco spazio alle parti strumentali, ruggendo in maniera pressochè continua e vomitando odio sulle nostre anime. Fino a qui, sembra che vada tutto benissimo, che il disco sia una pacchia per gli amanti del metal estremo, i quali non potrebbero desiderare di meglio; tuttavia, ciò è vero solo in parte. Per un fanatico del genere gli Ignition Code andranno sicuramente bene, ma risulteranno invece difficili da digerire ad un ascoltatore più cosmopolita, poiché alla fine questo album pecca di una certa ripetitività e staticità. I brani sono potentissimi e granitici, dei veri concentrati di tritolo pronti a scoppiare, ma in sostanza si differenziano ben poco gli uni dagli altri; la violenza proposta non ha una vera e propria direzione, così come i brani non possono dirsi pienamente sviluppati, sconfinando a tratti nella confusione. Le aperture melodiche, inoltre, potevano essere giostrate un po' meglio, dando loro più spazio; ciò avrebbe contribuito a bilanciare maggiormente le due componenti del disco. Alla luce di tutto ciò, appaiono evidenti i pregi e i difetti di questo "NewTek Lie". I pregi sono un impatto fortissimo, una tecnica eccellente, una produzione stellare e una violenza con pochi pari. I difetti sono la staticità del sound e l'incapacità dei brani di distinguersi gli uni dagli altri, facendo assomigliare il tutto ad un unico, lungo sfogo di aggressività nichilista. Quindi, a ciascuno il suo: gli ascoltatori avvezzi a questo genere troveranno negli Ignition Code ciò che gli serve per vivere quotidianamente, mentre gli altri tenderanno a considerarli poco interessanti. A questo punto dipende da voi: comunque gli Ignition Code suonano la loro musica con onestà, questo ve lo garantisco.
01 - NewTek Lie (3:58)
02 - Nothing Left (3:24)
03 - Organic Program Failure (3:41)
04 - The Illusion Of The Observable (3:36)
05 - M.S.P. (4:07)
06 - Human B.P.M. (3:41)
07 - Biological Prospect (4:17)
08 - Mikro Kid (3:43)
09 - GameGear (4:22)
10 - The Silent Judge (3:01)