Autoprodotto, 2006 |
Se conoscete gli Oskoreien, probabilmente siete degli appassionati di ultra underground, quel genere di ascoltatori piacevolmente malati che cercano sempre di scoprire le band più nascoste possibile, consapevoli del fatto che è tra quel substrato che si nascondono le migliori sorprese. Anch'io faccio parte di questa categoria, come penso sia abbastanza evidente, e quando ho scoperto gli Oskoreien sono rimasto veramente stupito, per non dire folgorato, dalla bravura e dalla naturalezza con cui un ventunenne cantante e polistrumentista riuscisse a imbrigliare generi come il black e il folk per farne musica fresca, genuina e ricca di contenuti e significati. Per ora, l'omonimo full length "Oskoreien" è ancora l'unico disco della band, ma se si va un po' a spulciare nei siti specializzati, si scopre che prima di quella pubblicazione gli Oskoreien hanno prodotto questo demo strumentale, dalla durata di appena dieci minuti, ma più che sufficiente per inquadrare la bravura della band nascente.
Lo stile cambierà e si raffinerà con l'arrivo del primo album ufficiale, ma già qui non si scherza. Le cinque brevi tracce che compongono il demo sono paragonabili a cicloni di melodia e potenza; con un'attitudine derivante in buona parte dalla scuola melodeath svedese, unita al sano grezzume del black metal, il dischetto risulta semplicemente irresistibile. Se ascoltato tutto di fila, sembra un'unica lunga canzone che contiene di tutto, evolvendo le proprie melodie in maniera costante e irresistibile, come una cavalcata che passa continuamente dal trotto al galoppo, ma senza quasi mai arrivare al passo. Una sezione ritmica ben pompata, accompagnamenti di tastiere un po' alla Summoning (e un po' alla Monsorrow), un gusto melodico sopra il normale, energia dirompente: una volta arrivati in fondo si ha facilmente la tentazione di immergersi nuovamente in questa piacevolissima tempesta melodica. Non c'è voce, ma non se ne sente la mancanza: la musica riesce ad essere pomposamente ricca e convincente anche senza linee vocali. Poco materiale in senso stretto, ma di indubbia qualità considerando l'età del musicista in questione, che all'epoca era poco più di un adolescente: se vi è piaciuto il suo album di debutto (e se non lo conoscete ve lo consiglio molto caldamente), troverete in questo demo una piccola gemma che merita sicuramente più di un ascolto.
01 - Odainsvellir (2:39)
02 - Oskoreien (2:57)
03 - Mjöllnir (2:28)
04 - Heidenlärm (2:41)