Solitude Productions, 2010 |
I Revelations Of Rain provengono dalla Russia ed escono per la mamma delle doom label russe, ovvero la Solitude Productions. Chi già conosce l'assoluta qualità delle band da lei scritturate sa già che ben difficilmente quest'etichetta manca il bersaglio, e infatti anche in questo caso ha fatto un centro perfetto.
Il gruppo è ormai giunto al suo terzo full length, che l'ha portato alla completa maturazione sonora e compositiva: "Emanation Of Hatred" è infatti un album che potremmo definire perfetto, da numerosi punti di vista, come fosse un paradigma dell'intero panorama doom - death. Mischiando un buon 80% di doom con un 20% di death, i quattro ragazzi ci propongono sette tracce suonate divinamente, dall'impatto e dalla qualità sonora semplicemente inarrivabili. Il carattere musicale del disco è certamente oscuro e malevolo, e si sentono spesso echi di gruppi storici come i My Dying Bride (per la parte melodica) o Evoken (sia per gli inquietanti e obliqui arpeggi in pulito, sia per la pesantezza dei muri di chitarre); tuttavia, la musica lascia spazio a consistenti dosi di melodia creata da una lead guitar assolutamente eccezionale, talmente espressiva che pare quasi pronunciare parola, mentre suona. Ciò che distingue i Revelations Of Rain dalla massa delle altre band doom - death (che spesso e volentieri non vanno oltre i soliti tre accordi prolungati all'infinito...), e li rende distinguibili tra mille, è per l'appunto la presenza di linee melodiche di chitarra solista quasi strappalacrime, emotivamente coinvolgenti e dal suono cristallino, a tratti perfino caldo e romantico. Il tutto si contrappone magistralmente ad un tappeto strumentale e vocale da angoscia, ricreata da riff monolitici, voce growl particolarmente drammatica e una sezione ritmica sempre fantasiosa e mai scontata, dal suono pieno e potente (perdoniamo l'uso della drum machine, se è usata bene come in questo caso). Inoltre, a differenza di molte altre band scritturate dalla Solitude, i Revelations Of Rain scelgono di usare le tastiere con molta parsimonia, senza mai lasciare che diventino protagoniste della scena: ciononostante, non si scade mai nella noia dovuta alla scarsa profondità delle atmosfere (problema che affligge altre band come ad esempio i Mourning Beloveth, che utilizzano esclusivamente le chitarre: in un gruppo doom è molto difficile cavarsela senza tastiere). I Revelations Of Rain riescono invece ad essere equilibrati in tutto, dimostrando di avere un ottimo talento e un gusto musicale molto pronunciato. Lo dimostrano composizioni elaborate e mature come "Our Cathedral" e "Antithesis Of Life", ricche di variazioni e di momenti sorprendenti, che risvegliano costantemente l'attenzione e tengono incollati alle casse dello stereo, senza mai perdersi in passaggi inconcludenti e ripetuti stancamente. Il gruppo sa bene come stupire i propri fan: chi non si meraviglierebbe ascoltando l'improvviso e devastante stacco di puro death metal "old school" a metà di "Time"? O le feroci linee vocali della conclusiva "In Expectation Of Awakening"? Oppure l'introspettiva strumentale "Salvia Divinorum", che si destreggia perfettamente tra tappeti di tastiere (stavolta lasciati a suonare un po' per conto loro), attimi di puro terrore e momenti in cui la chitarra sembra bucare letteralmente le casse, pennellando una melodia spettacolare?
Il gruppo è ormai giunto al suo terzo full length, che l'ha portato alla completa maturazione sonora e compositiva: "Emanation Of Hatred" è infatti un album che potremmo definire perfetto, da numerosi punti di vista, come fosse un paradigma dell'intero panorama doom - death. Mischiando un buon 80% di doom con un 20% di death, i quattro ragazzi ci propongono sette tracce suonate divinamente, dall'impatto e dalla qualità sonora semplicemente inarrivabili. Il carattere musicale del disco è certamente oscuro e malevolo, e si sentono spesso echi di gruppi storici come i My Dying Bride (per la parte melodica) o Evoken (sia per gli inquietanti e obliqui arpeggi in pulito, sia per la pesantezza dei muri di chitarre); tuttavia, la musica lascia spazio a consistenti dosi di melodia creata da una lead guitar assolutamente eccezionale, talmente espressiva che pare quasi pronunciare parola, mentre suona. Ciò che distingue i Revelations Of Rain dalla massa delle altre band doom - death (che spesso e volentieri non vanno oltre i soliti tre accordi prolungati all'infinito...), e li rende distinguibili tra mille, è per l'appunto la presenza di linee melodiche di chitarra solista quasi strappalacrime, emotivamente coinvolgenti e dal suono cristallino, a tratti perfino caldo e romantico. Il tutto si contrappone magistralmente ad un tappeto strumentale e vocale da angoscia, ricreata da riff monolitici, voce growl particolarmente drammatica e una sezione ritmica sempre fantasiosa e mai scontata, dal suono pieno e potente (perdoniamo l'uso della drum machine, se è usata bene come in questo caso). Inoltre, a differenza di molte altre band scritturate dalla Solitude, i Revelations Of Rain scelgono di usare le tastiere con molta parsimonia, senza mai lasciare che diventino protagoniste della scena: ciononostante, non si scade mai nella noia dovuta alla scarsa profondità delle atmosfere (problema che affligge altre band come ad esempio i Mourning Beloveth, che utilizzano esclusivamente le chitarre: in un gruppo doom è molto difficile cavarsela senza tastiere). I Revelations Of Rain riescono invece ad essere equilibrati in tutto, dimostrando di avere un ottimo talento e un gusto musicale molto pronunciato. Lo dimostrano composizioni elaborate e mature come "Our Cathedral" e "Antithesis Of Life", ricche di variazioni e di momenti sorprendenti, che risvegliano costantemente l'attenzione e tengono incollati alle casse dello stereo, senza mai perdersi in passaggi inconcludenti e ripetuti stancamente. Il gruppo sa bene come stupire i propri fan: chi non si meraviglierebbe ascoltando l'improvviso e devastante stacco di puro death metal "old school" a metà di "Time"? O le feroci linee vocali della conclusiva "In Expectation Of Awakening"? Oppure l'introspettiva strumentale "Salvia Divinorum", che si destreggia perfettamente tra tappeti di tastiere (stavolta lasciati a suonare un po' per conto loro), attimi di puro terrore e momenti in cui la chitarra sembra bucare letteralmente le casse, pennellando una melodia spettacolare?
"Emanation Of Hatred", ripeto, è un disco formalmente perfetto, ed emotivamente pregno. Non c'è una nota fuori posto, non c'è un calo di attenzione, nemmeno quando il disco sta arrivando ormai alla conclusione. Seguendo la lezione di chi li ha preceduti, i Revelations Of Rain sono riusciti a maturare e a raggiungere un livello invidiabile all'interno del loro genere, risultando essere personali e convincenti. Disco curatissimo e di indubbia qualità: procurarselo è un imperativo se si apprezza il genere.
01 - Time (7:42)
02 - Our Cathedral (7:09)
03 - Antithesis Of Life (8:30)
04 - Salvia Divinorum (4:25)
05 - Hidden (8:26)
06 - Mortido (4:25)
07 - In Expectation Of Awakening (8:47)