Autoprodotto, 2011 |
I Disease non sono certo dei novellini: attivi fin dal lontano 1994, hanno ormai prodotto una discografia di dimensioni rispettabili, con tre album in studio e diverse produzioni minori alle spalle. Non conoscendo i loro precedenti lavori, mi risulta piuttosto difficile etichettare la loro musica, anche perchè il primo impatto con questo "The Stream Of Disillusion" è stato, lo ammetto, piuttosto frastornante. Abituato da tempo a seguire altri generi di metal, non ero preparato ad una tale esplosione di violenza schizofrenica, che pare uscita direttamente da un ospedale psichiatrico: tale è la sensazione che i quattro musicisti italiani mi hanno trasmesso. Come una specie di versione rallentata degli Psycroptic, o una versione alternativa dei Between The Buried And Me, con forti influenze progressive e alcuni isolati sprazzi di melodia pulita e cristallina, i Disease con il loro terzo full - length ci propongono un'immersione in sonorità costantemente instabili, giocate su ritmi spezzati e distorsioni acide, mentre duettano una voce hard - rock e un growl paranoico, feroce. Molto ritmo, molta aggressività e notevolissima padronanza degli strumenti, unite ad un'attitudine "disorientante" che ci fa sentire come in mezzo a un frullatore: questa è la musica che troviamo su "The Stream Of Disillusion", per la gioia di chi nel metal ricerca sonorità vorticose e complesse.
Non si tratta certamente di musica semplice da capire, nè tantomeno da assimilare: è facile risultare interdetti da un tale pastone di influenze e sonorità diverse, come per esempio troviamo in "Infinity - Enter The Waves", o in "For My Deliverance", capaci di passare da inquietanti rallentamenti "alla Obituary" a contorsioni chitarristiche che ricordano una versione estremizzata dei Tool, mentre nel mezzo si ravvisa qualche parte vocale alla Wasp, o qualche assolo tipicamente rock ("In This Morning")...ma anche il death - grind - progressive di "New Closer Hypocrisy", con le sue improvvise e inaspettate aperture melodiche, non è niente male. Insomma, è ben difficile raccapezzarsi e capire che tipo di musica la band stia realmente suonando. Tuttavia, per chi ama questo tipo di musica che sta sempre in bilico tra due o più mondi, i Disease rappresentano sicuramente un buon acquisto: indubbia è la loro capacità tecnica e la loro fantasia, nonchè la capacità di graffiare con i loro suoni rocciosi e abrasivi, che colpiscono come un treno in faccia. Ma quando serve sono anche capaci di ammaliarci con passaggi melodici d'alta scuola, sempre però molto circoscritti e collocati nei brani come ulteriore elemento "schizofrenico": come la relativa tranquillità di un malato psichiatrico che è stato appena "convinto" a starsene buono, con mezzi più o meno discutibili: e appare così serafico e rilassato, ben disposto nei confronti di tutti...in realtà aspetta solo il momento per far uscire di nuovo le sue pulsioni malate e distruttive. Se non avete timore di immergervi in un tale stato d'animo, "The Stream Of Disillusion" fa per voi. Per chi invece ama il metal lineare, melodico e che va in una direzione precisa, allora è meglio pensarci due volte prima di provare i Disease, i quali difficilmente saranno merce per voi. A ciascuno i suoi gusti!
P.S: Davvero particolare la cover degli Anathema, "Empty", posta in chiusura: per quanto sia completamente stravolta rispetto all'originale, essa dimostra che sicuramente ai Disease non manca la capacità interpretativa.
P.P.S: La band segnala che il disco (come tutti gli altri da loro pubblicati) è disponibile per il download libero all'indirizzo http://diseaseprogstreme.blogspot.com.
P.P.S: La band segnala che il disco (come tutti gli altri da loro pubblicati) è disponibile per il download libero all'indirizzo http://diseaseprogstreme.blogspot.com.
01 - Different Suns (2:46)
02 - New Closer Hypocrisy (5:09)
03 - The Stream Of Disillusion (6:16)
04 - Release The Emptiness (5:29)
05 - Infinity - Enter The Wave (9:30)
06 - For My Deliverance (5:50)
07 - In This Morning (6:55)
08 - Empty (Anathema Cover) (2:55)