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giovedì 16 febbraio 2012

Alcest - "Souvenirs D'Un Autre Monde"

Prophecy Productions, 2007
Luminoso, dolce, magico.

Questi sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente per descrivere il primo album dei francesi Alcest, capitanati dall'eclettico polistrumentista Neige. Questo disco demolisce completamente un teorema che rischiava di diventare una verità assoluta, vale a dire che un disco con radici black metal debba essere per forza negativo, o comunque triste, malinconico, disperato, o uno qualsiasi di questi aggettivi. Neige riesce invece, con un colpo di reni che donerà agli Alcest una meritata fama, a produrre un disco black che suona in modo completamente opposto. Bisogna specificare, per correttezza, che non si tratta di black metal vero e proprio: anzi, per essere sinceri, il black è solamente un'influenza, così come il disco è influenzato dallo shoegaze (My Bloody Valentine per esempio), dal gothic, dal neofolk e da diversi altri generi che hanno tutti una connotazione potenzialmente positiva, non per forza oscura e tetra. Le influenze black si sentono soprattutto nel sound delle chitarre, zanzarose e tremolanti; ma nel complesso finale rimane solo una delle componenti dell'album, che vengono equamente divise tra i vari generi. L'insieme di tali componenti creerà un sound che farà la fortuna degli Alcest e che verrà imitato da molte altre giovani band a seguire.

"Souvenirs D'Un Autre Monde" è un disco sorprendentemente poetico, che fin dalla prima nota rapisce con le sue melodie cristalline e candide, che evocano sogni felici e spensierati. "Printemps Emeraude" parte decisa con una linea melodica che evoca la potenza della luce solare, che vivifica tutto ciò che incontra sulla sua strada: tale sentimento luminoso traspare sia dalle parti elettriche sia da quelle acustiche, le quali frequentemente vengono ad interrompere il sognante muro chitarristico che fa dell'impenetrabilità il suo tratto distintivo. Niente voce in screaming, niente esagerazioni sonore: il soave cantato di Neige (talvolta sostituito da una voce femminile di grande espressività) è un inno alla bellezza, alla gioia, all'amore trasognato e romantico, alla felicità che sorge da una serena giornata estiva. Le tracce scorrono con una fluidità ed una naturalezza semplicemente disarmanti, sollevandoci dal grigiore terreno e portandoci in un luogo ameno, paradisiaco, che Neige identifica con la "Fairy Land", una sorta di mondo parallelo con cui ritiene di essere stato in contatto da bambino.

Le accelerazioni ritmiche, a tratti notevoli, non modificano per nulla il carattere sereno e positivo del disco: prevale sempre quella leggiadra sensazione di appagamento e di sogno perpetuo, ben lontano dall'essere uno scuro incubo. Il disco scorre senza una singola caduta di tono, senza mai un momento morto: ogni brano è pervaso da quel fervente sentimento di gioia che viene espresso alla perfezione anche da chitarre pesantemente distorte ed effettate, dimostrando che non sono solo i suoni a creare il carattere musicale, ma soprattutto le atmosfere. Semplicemente eccezionale è "Les Iris", teatro di una prova vocale spettacolare e di un maestoso finale che ci regala emozioni impagabili, trasportandoci realmente su un tappeto magico che vola in luoghi incantati; non è da meno "Ciel Errant", un viaggio attraverso un campo ricolmo di fiori variopinti e profumatissimi. Ma la sorpresa vera e propria arriva con "Tir Nan Og", giocosa e felice, che ci riporta indietro nel tempo a quando eravamo bambini ed eravamo pieni di sogni, speranze e felicità per ogni cosa che ci pioveva dal creato, anche la più insignificante. E mentre il brano pennella melodie meravigliose e prive di distorsioni, che giocano magistralmente tra tonalità maggiori e minori, è ben difficile che un sorriso non ci si dipinga sul volto, e che non ci venga da ripensare ai momenti più felici della nostra esistenza.

La musica racchiusa in "Souvenirs D'Un Autre Monde" è paragonabile all'ingenuo stupore dei bambini, che esprimono i loro sentimenti con naturalezza disarmante, senza curarsi delle brutture del mondo, che ancora non conoscono. Non c'è malizia, non c'è ironia, non c'è volontà di fare del male: tutto ciò che troverete in questi solchi è puro cuore, sincero e genuino. Le melodie di questo album sono fatte per volare alto, non per tenerci inchiodati alla terra, o peggio alle sue viscere. Ovviamente è sottointeso che un simile getto di luce abbagliante non può mancare nella vostra discografia.

01 - Printemps Emeraude (7:19)
02 - Souvenirs D'Un Autre Monde (6:18)
03 - Les Iris (7:41)
04 - Ciel Errant (7:12)
05 - Sur L'Autre Rive Je T'Attendrai (6:50)
06 - Tir Nan Og (6:10)