Southern Lord Recordings, 2009 |
Con una delle copertine più affascinanti che mi sia capitato di vedere, gli statunitensi Wolves In The Throne Room tornano con un altro breve capitolo del loro black metal atipico, che ha destato notevole interesse nella scena metal. Brani lunghi, atmosfere dilatate, costante sfruttamento della tecnica black metal che viene tuttavia contaminato da elementi diversi, come le suggestioni atmosferiche e perfino un vago sapore di post rock. Questo "Malevolent Grain", contenente solo due tracce, esce in un momento nel quale la band ha catalizzato su di sè una buona attenzione, grazie soprattutto al precedente album "Two Hunters", episodio vibrante e poderoso della discografia dei Lupi.
"Malevolent Grain" mantiene il minimalismo che ha contraddistinto le precedenti release, ma si lascia andare a qualche riuscita sperimentazione, come del resto credo fosse anche lo scopo di questa uscita "intermedia", che spezza le pubblicazioni degli album maggiori. Le due lunghissime tracce infatti sono ben distinte tra loro e si reggono su novità interessanti. "A Looming Resonance" è un brano intensamente lamentoso e cupo, che si sviluppa lentamente crescendo nota dopo nota, partendo da una base pulita e arrivando via via a prendere sempre più velocità e ad appesantire il sound, mentre la drammatica voce femminile di Jamie Myers diventa l'assoluta protagonista della scena. In questo brano non compare affatto lo screaming: il gruppo non aveva mai concepito un brano simile. La musica e la voce, assieme, creano un alone fortemente ipnotico che dona al brano un tocco quasi psichedelico: in particolare è la voce, elegantemente raddoppiata, a possedere uno strano tono, dalla calma inquietante e innaturale: pare una cantilena posseduta. Di ben altro avviso è invece la successiva traccia "Hate Crystal", veloce, grezzissima e acerba, dai suoni impastati e accalcati gli uni sugli altri: forse il pezzo più tirato e aggressivo mai composto fino ad allora dalla band. Dopo otto minuti di ritmi martellanti e frenetici, il pezzo sfuma in un finale quasi noise, altamente allucinato e visionario: è così che i Wolves In The Throne Room vogliono lasciarci una volta finito di ascoltare questo dischetto.
"Malevolent Grain" è un prodotto indubbiamente interessante, che funge da degnissimo apripista per il disco che seguirà, l'acclamato "Black Cascade". Un pezzo da collezione, che sicuramente farà la gioia dei fan storici della band, ma che potrebbe essere l'ideale per far avvicinare un neofita alla musica del gruppo. Del resto, anch'io ho scoperto i Wolves In The Throne Room proprio grazie a questo EP, e ora sono arrivato a considerarli uno dei migliori gruppi black in circolazione: sarà un caso?
01 - A Looming Resonance (13:01)
02 - Hate Crystal (10:38)