Punishment 18 Records, 2009 |
Immaginate di essere degli adolescenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni - se come me siete già più stagionati, tornate indietro con la memoria - con i vostri impegni scolastici e le vostre passioni, la vostra focosa personalità e un futuro ancora tutto da scoprire. E immaginate che tra un impegno e l’altro, tra lo studio per una verifica di matematica e un’uscita con la vostra ragazza, troviate il tempo di mettere su una band coi vostri migliori amici. Ma non pensate ad una di quelle cose da dilettanti in cui ogni volta si provano le stesse tre o quattro cover con scarso successo, in cui il batterista fatica a fare cose diverse dai mid-tempo e il chitarrista è ancora alle prese per imparare gli assoli dei Metallica...immaginate piuttosto di mettervi a suonare coi vostri amici, e di accorgervi che c’è del talento. La cosa si fa più eccitante, diventa più febbrile di volta in volta, si crea un piccola realtà nella realtà, un anfratto in cui rifugiarsi dal mondo e riscoprirsi immortali, tanto che ci scappano una demo e un EP autoprodotti. Ma la cosa vi prende sempre di più, il talento c’è tutto, la passione è a mille...ed ecco che allora un bel giorno prendete coi vostri amici la decisione della vita: registrerete un full-length!
Non so se la storia dei milanesi KadavaR sia esattamente questa, confesso che nel ricostruirla ci ho messo molto del mio; ma una loro foto ufficiale che li ritrae davanti ad una lavagna scolastica e un’intervista al bassista Luka sembrano suggerire che non sono andato molto lontano dalla realtà. Tra le verifiche scolastiche e le uscite con gli amici: è così nasce questo album Death Metal da parte di tre ragazzi normali che si sono saputi ritagliare una piccola nicchia in cui tirar fuori il meglio di sé stessi. E che Death Metal! Questo album, pur non proponendo nulla di innovativo, non teme il confronto praticamente con nessuno nel suo genere: ottimi giri di chitarra che vengon su come cavatappi senza fare troppi complimenti, buona prestazione canora che sta in bilico tra growl e scream, e buone anche le ritmiche: non siamo di fronte ad uno di quei dischi in cui i brani si sviluppano a caso, pur non essendo lineari essi seguono delle melodie un po’ più catchy donando così un maggiore appeal ad ogni singolo pezzo. Ma tenetevi forte, perché il meglio deve ancora venire. Se infatti è vero che il riffing in sé e per sé non è particolarmente interessante, gli assoli di chitarra sono invece qualcosa di ultraterreno: spaziali, magnifici, invidiabili da qualsiasi band Death Metal - anzi, mi riesce abbastanza difficile trovare altre band all’altezza. A tal proposito si veda in particolare la conclusiva Mirror Of Lies, un brano completamente slegato dai precedenti che in realtà altro non è che un’outro melodica in chitarra - di quelle che non se ne vedono spesso - che ci mostra quanto i KadavaR sappiano essere anche freschi ed emozionali. A onor del vero va poi detto che le sonorità eccessivamente ripetitive e la mancanza di riff memorabili di certo non giovano, così come non giova il fatto che i brani sembrano più o meno fatti con lo stampino; ciononostante l’omonimo disco dei KadavaR riesce ad arrivare là dove altri non arrivano.
Ma, ahimè, KadavaR non ebbe un seguito: la band si sciolse poco dopo la sua pubblicazione. Onestamente non so perché...sicuramente ci saranno delle motivazioni serie che hanno portato i membri del gruppo a prendere questa decisione, ma resta comunque l’amaro in bocca: il potenziale creativo c’è tutto, e l’abilità tecnica mi sembra ampiamente sufficiente per qualsiasi scopo la band voglia prefiggersi, il che lascerebbe presumere margini di miglioramento pressoché illimitati. Ma visto che dopotutto l’appello di Elio nei confronti dei Litfiba sembra aver dato i suoi frutti...tentar non nuoce: KadavaR, tornate insieme!
01 - From Flesh To Sorrow (04:13)
02 - Return To Ashes (03:53)
03 - Behind The Storm (04:39)
04 - Global Collapse (04:59)
05 - Towards The Abyss (03:48)
06 - Morbid Sense Of Weakness (05:34)
07 - Lust Of Mortal Decay (03:47)
08 - Ghost Of Revelation (03:34)
09 - Mirror Of Lies (03:11)
Non so se la storia dei milanesi KadavaR sia esattamente questa, confesso che nel ricostruirla ci ho messo molto del mio; ma una loro foto ufficiale che li ritrae davanti ad una lavagna scolastica e un’intervista al bassista Luka sembrano suggerire che non sono andato molto lontano dalla realtà. Tra le verifiche scolastiche e le uscite con gli amici: è così nasce questo album Death Metal da parte di tre ragazzi normali che si sono saputi ritagliare una piccola nicchia in cui tirar fuori il meglio di sé stessi. E che Death Metal! Questo album, pur non proponendo nulla di innovativo, non teme il confronto praticamente con nessuno nel suo genere: ottimi giri di chitarra che vengon su come cavatappi senza fare troppi complimenti, buona prestazione canora che sta in bilico tra growl e scream, e buone anche le ritmiche: non siamo di fronte ad uno di quei dischi in cui i brani si sviluppano a caso, pur non essendo lineari essi seguono delle melodie un po’ più catchy donando così un maggiore appeal ad ogni singolo pezzo. Ma tenetevi forte, perché il meglio deve ancora venire. Se infatti è vero che il riffing in sé e per sé non è particolarmente interessante, gli assoli di chitarra sono invece qualcosa di ultraterreno: spaziali, magnifici, invidiabili da qualsiasi band Death Metal - anzi, mi riesce abbastanza difficile trovare altre band all’altezza. A tal proposito si veda in particolare la conclusiva Mirror Of Lies, un brano completamente slegato dai precedenti che in realtà altro non è che un’outro melodica in chitarra - di quelle che non se ne vedono spesso - che ci mostra quanto i KadavaR sappiano essere anche freschi ed emozionali. A onor del vero va poi detto che le sonorità eccessivamente ripetitive e la mancanza di riff memorabili di certo non giovano, così come non giova il fatto che i brani sembrano più o meno fatti con lo stampino; ciononostante l’omonimo disco dei KadavaR riesce ad arrivare là dove altri non arrivano.
Ma, ahimè, KadavaR non ebbe un seguito: la band si sciolse poco dopo la sua pubblicazione. Onestamente non so perché...sicuramente ci saranno delle motivazioni serie che hanno portato i membri del gruppo a prendere questa decisione, ma resta comunque l’amaro in bocca: il potenziale creativo c’è tutto, e l’abilità tecnica mi sembra ampiamente sufficiente per qualsiasi scopo la band voglia prefiggersi, il che lascerebbe presumere margini di miglioramento pressoché illimitati. Ma visto che dopotutto l’appello di Elio nei confronti dei Litfiba sembra aver dato i suoi frutti...tentar non nuoce: KadavaR, tornate insieme!
01 - From Flesh To Sorrow (04:13)
02 - Return To Ashes (03:53)
03 - Behind The Storm (04:39)
04 - Global Collapse (04:59)
05 - Towards The Abyss (03:48)
06 - Morbid Sense Of Weakness (05:34)
07 - Lust Of Mortal Decay (03:47)
08 - Ghost Of Revelation (03:34)
09 - Mirror Of Lies (03:11)