Relapse Records, 1991 |
Human Waste, un dischetto apparentemente insignificante in cui è racchiusa un’ampia fetta di quello che è il Metal come lo conosciamo oggi: non solo fu l’EP d’esordio di quella che era destinata a diventare un’autentica leggenda del Death Metal, i Suffocation, ma è anche il disco che contiene le basi di quelli che oggi chiamiamo Brutal Death e Technical Death. Ma la storia non è ancora finita: i Suffocation erano allora cinque ragazzini sconosciuti, e chi mai poteva pubblicare i loro venticinque minuti scarsi di metal sporco e rozzo se non una label ancora più sconosciuta? E così fu: questa label sconosciuta e appena messa in piedi si chiamava nientepopodimenoche Relapse Records. Human Waste fu dunque il primo album in assoluto ad essere pubblicato da quella che oggi, mi assumo le responsabilità di dirlo, è forse la migliore etichetta Metal.
Di qui è passata la storia, signore e signori: tutto lo splendore delle plurime band Brutal e Technical Death che abbiamo oggi, nonché i full-length delle band del roster della vulcanica Relapse, sono sgorgati da questo Human Waste pubblicato nel lontano 1991. Questa importanza storica ovviamente non è da sola sufficiente a fare di questo EP un buon EP, giacché importanza storica e validità della musica prodotta sono due caratteristiche completamente scorrelate. Ma niente paura, perché Human Waste è del tutto autosufficiente: qui dentro trovate alcuni dei riff più famosi e memorabili della storia del Death Metal, confezionati con una produzione molto scadente del tutto caratteristica dell’Old School, portatrice di un sound spesso, corposo e pastoso - tra l’altro molto migliore di quello smussato e insignificante dei successivi full-length Effigy Of The Forgotten e Breeding The Spawn, due capolavori del Death rovinati da una produzione completamente piatta. Anche gli assoli di chitarra sono ottimi, e nonostante l’imprecisione nell’esecuzione sono tra i più ammirevoli del genere: hanno un senso preciso e si riesce a ricordarli, il che fa di loro dei feticci venerabili la cui manifestazione si attende con trepidazione. Ma in fondo non si tratta solo di riff memorabili e assoli originali: Human Waste è un EP che portò una grande innovazione nel panorama Death, nonostante questo genere fosse nato da appena quattro anni. Coi loro ritmi serrati molto vari, il loro implacabile riffing assassino e il loro growl brutale i Suffocation gettarono per la prima volta le basi per staccare definitivamente il Death dal Thrash, facendone un genere del tutto indipendente - testimone che di lì a breve fu raccolto da band del calibro di Immolation e Incantation, ma questa è un’altra storia.
In definitiva non posso dirvi che Human Waste sia uno dei miei dischi Death preferiti, anche perché non sono un fan sfegatato della vecchia guardia, ma sicuramente è il mio preferito del primo ciclo di attività dei Suffocation. Innovazione e un pizzico di visionaria follia animano i sei brani che lo compongono, allora sei piccoli nanetti sconosciuti e oggi sei autentici monoliti del Death Metal.
01 - Infecting The Crypts (04:37)
02 - Synthetically Revived (03:38)
03 - Mass Obliteration (04:28)
04 - Catatonia (03:55)
05 - Jesus Wept (03:38)
06 - Human Waste (02:58)
Di qui è passata la storia, signore e signori: tutto lo splendore delle plurime band Brutal e Technical Death che abbiamo oggi, nonché i full-length delle band del roster della vulcanica Relapse, sono sgorgati da questo Human Waste pubblicato nel lontano 1991. Questa importanza storica ovviamente non è da sola sufficiente a fare di questo EP un buon EP, giacché importanza storica e validità della musica prodotta sono due caratteristiche completamente scorrelate. Ma niente paura, perché Human Waste è del tutto autosufficiente: qui dentro trovate alcuni dei riff più famosi e memorabili della storia del Death Metal, confezionati con una produzione molto scadente del tutto caratteristica dell’Old School, portatrice di un sound spesso, corposo e pastoso - tra l’altro molto migliore di quello smussato e insignificante dei successivi full-length Effigy Of The Forgotten e Breeding The Spawn, due capolavori del Death rovinati da una produzione completamente piatta. Anche gli assoli di chitarra sono ottimi, e nonostante l’imprecisione nell’esecuzione sono tra i più ammirevoli del genere: hanno un senso preciso e si riesce a ricordarli, il che fa di loro dei feticci venerabili la cui manifestazione si attende con trepidazione. Ma in fondo non si tratta solo di riff memorabili e assoli originali: Human Waste è un EP che portò una grande innovazione nel panorama Death, nonostante questo genere fosse nato da appena quattro anni. Coi loro ritmi serrati molto vari, il loro implacabile riffing assassino e il loro growl brutale i Suffocation gettarono per la prima volta le basi per staccare definitivamente il Death dal Thrash, facendone un genere del tutto indipendente - testimone che di lì a breve fu raccolto da band del calibro di Immolation e Incantation, ma questa è un’altra storia.
In definitiva non posso dirvi che Human Waste sia uno dei miei dischi Death preferiti, anche perché non sono un fan sfegatato della vecchia guardia, ma sicuramente è il mio preferito del primo ciclo di attività dei Suffocation. Innovazione e un pizzico di visionaria follia animano i sei brani che lo compongono, allora sei piccoli nanetti sconosciuti e oggi sei autentici monoliti del Death Metal.
01 - Infecting The Crypts (04:37)
02 - Synthetically Revived (03:38)
03 - Mass Obliteration (04:28)
04 - Catatonia (03:55)
05 - Jesus Wept (03:38)
06 - Human Waste (02:58)