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giovedì 24 maggio 2012

Oranssi Pazuzu - "Kosmonument"

Spinefarm Records, 2011
Fin dalla prima volta che ho ascoltato ed apprezzato Kosmonument ho avuto un vago sentore che ci fosse qualcosa che non funzionava del tutto; ma andiamo per ordine. Kosmonument è il tanto atteso secondo album degli Oranssi Pazuzu, band finlandese che aveva esordito con un botto gigantesco nel 2009 grazie al capolavoro Muukalainen Puhuu. La forte tendenza psichedelica e la passione per tematiche cosmonautiche: entrambi questi aspetti sembrano essere il rinnovato filo conduttore dell’opera di questi rivoluzionari musicisti che dopo appena due dischi sono già riusciti a costruirsi un’immagine precisa e venerabile. Gli Oranssi Pazuzu hanno preso il Black Metal, l'hanno scuoiato e ne hanno utilizzato le pelli per racchiudervi la psichedelia degli anni '70 - e, per la verità, di Black non è rimasto nulla se non lo scream e qualche raro blastbeat. Il risultato è una musica intensa ma mediamente placida, abbastanza semplice da ascoltare nonostante la sua estrema ricercatezza, immediatamente riconoscibile: in altre parole, un risultato geniale.

Questa genialità gli Oranssi Pazuzu non l'hanno certo persa per strada: tanti sono gli highlights in questa loro nuova fatica, a partire dalle dinamiche Komeetta e Uusi Olento Nousee per arrivare a quelli che ritengo i brani migliori: l'ipnotica Andromeda, quasi rilassante con le sue melodie lente e ruvide, e Loputon Tuntematon, coi suoi riff travolgenti. Tutto in questo disco è curatissimo: lo stupendo sound primo su tutto, unico nel suo genere, sound che mi suggerisce un ipotetico Blackened Sludge/Stoner. Ma questa cura strepitosa, questa grande attenzione per i dettagli, non si palesa solo a livello musicale, e ne è un esempio il bellissimo artwork. Sembra che gli Oranssi Pazuzu abbiano pensato proprio a tutto.

Ma se Kosmonument è così bello, curato e geniale, cos'era quel sentore del quale blateravo quando ho esordito con queste righe? Ci ho messo un po' a capire di cosa si trattava, ma alla fine ne sono venuto a capo: quasi tutti i brani dell'album sono, al loro interno, estremamente ripetitivi. Il che non vuol dire che il disco in sé sia ripetitivo, anche perché semmai è l'esatto opposto: i brani sono diversissimi tra loro, ognuno brilla di luce propria ed è immediatamente riconoscibile. Ma, se preso singolarmente, il brano tipo di Kosmonument si snoda sul paio di riff in croce su cui è costruito, i quali vengono riproposti ad infinitum fino - e talvolta oltre - la nausea. Questo piccolo baco, che in condizioni normali sarebbe un enorme insanabile difetto, in realtà in queste circostanze passa abbastanza inosservato grazie al grande lavoro di noise ed "effetti speciali" che va ad intessere una fitta trama di pregevole fattura. In effetti la musica degli Oranssi Pazuzu fa grande leva sulle atmosfere, e forse è proprio per accentuarle ulteriormente che la band ha optato per innestarle su basi semplici e ripetitive. Il disco suona così come un crogiolo di ottime idee e di trame geniali, intrappolate però in una piattezza troppo statica. In sintesi, Kosmonument presenta una generale regressione dell'abilità compositiva in confronto a Muukalainen Puhuu.

A conti fatti Kosmonument è un gran bel disco, ma a mia detta inferiore al suo predecessore Muukalainen Puhuu, il quale è molto più frizzante e geniale, praticamente privo di pecche. Gli Oranssi Pazuzu confermano di avere delle idee chiare e continuano per la loro strada, quella strada che li ha portati in breve tempo ad un gran successo di critica e pubblico. Il piccolo peccato è che stavolta lo hanno fatto con composizioni alle quali manca un po' di pepe, troppo statiche per riuscire a valorizzare al meglio tutto l'universo musicale che racchiudono.

01 - Sienipilvi (05:57)
02 - Komeetta (06:34)
03 - Uusi Olento Nousee (05:21)
04 - Luhistuva aikahäkki (06:23)
05 - Maavaltimo (05:42)
06 - Siirtorata 100 10100 (04:08)
07 - Andromeda (08:57)
08 - Loputon Tuntematon (05:50)
09 - Kaaos Hallitsee (08:24)
10 - ∞ (08:57)