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martedì 26 giugno 2012

Helloween - "The Dark Ride"

Nuclear Blast, 2000
Presentazione: Confesserò fin da subito di non essere un fan sfegatato degli Helloween, né tantomeno conosco la loro discografia in tutta la sua estensione. Quello che però ho potuto capire è che, dopo il grande successo sul finire degli anni '80, i colossi tedeschi hanno vissuto una seconda giovinezza nella seconda metà degli anni '90 dopo un periodo di esperimenti poco apprezzati. Ma poi anche gli anni '90 finirono, e fu la volta del nuovo millennio. E cosa c'è all'inizio del nuovo millennio? The Dark Ride, disco uscito proprio nel 2000.

Stile: Per essere sinceri, il titolo è assai fuorviante: tutto quello che questo disco ha di Dark sono i quarantacinque secondi dell'intro; finiti questi rimane solo The Ride, che è un normalissimo disco di power metal classico, riproposto sotto le mentite spoglie di sonorità più moderne che hanno il merito di valorizzare tutta la potenza delle chitarre distorte e della batteria. C'è l'opener veloce ed aggressiva (Mr. Torture), ci sono i due brani un po' più lenti e macchinosi (Escalation 666 e Mirror Mirror), ci sono le due immancabili ballad (If I Could Fly e Immortal), e il resto si divide in buoni brani e filler tracks. Non c'è davvero nulla che tenti il distacco dal classic power: i brani sono costruiti sulla classica struttura strofa-ritornello, e hanno una durata media di poco più di quattro minuti. L'unico episodio che schizza prepotentemente in rilievo rispetto a tutti gli altri è la conclusiva The Dark Ride, una poderosa suite abilmente composta di quasi nove minuti che fa rimpiangere la sua fine.

Valutazione: The Dark Ride – o meglio, The Ride – è un disco che vola via tra alti e bassi, senza particolari colpi di scena né cadute di stile, forse un po' troppo ancorato ai cliché del genere, ma tutto sommato piacevole. In mezzo a questa mediocrità sopra la media della mediocrità mi sembra doveroso spendere parole di elogio per il brano che rende il disco degno di attenzione: la titletrack The Dark Ride, la cavalcata finale che chiude il disco, un'imprevedibile suite ricchissima di soluzioni emozionanti che si susseguono in modo perfetto. Senza inventarsi niente di stravagante, e senza andare a pescare nel mondo del prog, gli Helloween sono riusciti a costruire un piccolo capolavoro che incastra in modo ottimale una serie di melodie dai sapori differenti in pieno power metal, un brano da cantare dall'inizio alla fine che si stampa in testa con euforico entusiasmo. Se per assurdo gli Helloween avessero strutturato questo album componendolo con sette o otto brani scritti in questo modo, ora saremmo qui a parlare di uno dei dischi power più belli di sempre. Ma del resto non lo fecero nemmeno ai tempi di quei due gloriosi quarti d'ora intitolati Halloween e Keeper Of The Seven Keys, quindi non ha senso recriminare sotto questo aspetto...

Conclusione: Ci siamo detti tutto quello che c'era da dire: album di buon livello di poco sopra la media – posto che sia realmente sopra la media – che incorpora tutte le caratteristiche tipiche del power più classico, il cui unico momento davvero indimenticabile è il grandioso brano conclusivo. Può darsi che i fan degli Helloween siano irritati dalla sufficienza con cui sto trattando i loro beniamini, ma la verità è che in ambito power ho sentito cose migliori – vedi Manticora, Kiuas e Bejelit, tanto per fare alcuni esempi illustri. Ciò non toglie che The Dark Ride rimane un album che ogni tanto ascolto ben volentieri, forte della trepidante attesa della cavalcata conclusiva...

...take a place on the dark ride, slowly creeping up, quickly coming down, take a spin on the dark ride, may too far from the other side...

01 - Beyond The Portal (00:45)
02 - Mr. Torture (03:28)
03 - All Over The Nations (04:54)
04 - Escalation 666 (04:25)
05 - Mirror Mirror (03:44)
06 - If I Could Fly (04:09)
07 - Salvation (05:43)
08 - The Departed (Sun Is Going Down) (04:36)
09 - I Live For Your Pain (04:00)
10 - We Damn The Night (04:06)
11 - Immortal (04:05)
12 - The Dark Ride (08:48)