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domenica 12 agosto 2012

The Ocean - "Precambrian"

Metal Blade Records, 2007
Presentazione: In principio era il caos. Ma ciò non per un fantasioso intervento divino o per scelta di qualche improbabile architetto, bensì in virtù del Big Bang che diede il via all’espansione dell’universo. Fu in questo processo che a lungo andare ebbe origine il nostro sistema solare, e con esso il nostro pianeta, circa quattro miliardi e seicento milioni di anni fa. Il nostro pianeta...la sua storia e di come su di esso ebbe origine la vita è qualcosa di emozionante, di mozzafiato. Sebbene le prime semplici forme di vita comparvero già circa quattro miliardi di anni fa, fu solo con la cosiddetta esplosione cambriana, vecchia di 530 milioni di anni, che le forme di vita conobbero un vero e proprio sviluppo: in questo periodo di tempo relativamente breve, esse si differenziarono in modo molto più rapido di quanto non fosse mai successo. Da qui in avanti la vita andò evolvendosi verso forme sempre più complesse, fino ad arrivare al mondo come lo conosciamo oggi. Ma che ne è del lunghissimo periodo di oltre quattro miliardi di anni che precede l'esplosione cambriana? Esso è detto Precambriano, ed è a sua volta suddivisibile in tre sottoperiodi: l'Adeano, il più antico e breve, in cui il bombardamento di asteroidi e le copiose eruzioni vulcaniche rendevano la Terra un luogo proibitivo; l'Archeano, caratterizzato dall'inizio della fotosintesi da parte di alcuni organismi acquatici; e il Proterozoico, in cui l'atmosfera terrestre si arricchì di ossigeno. Imprimetevi questi nomi nella mente, e poi guardate la tracklist di Precambrian: scoprirete così che anche Robin Staps, leader e fondatore dei The Ocean, coltiva questa grande passione per l'origine della vita, e ha deciso di dedicarle il terzo full-length della sua band.

Stile: Un doppio CD? Strano...ma poi che senso ha? Perché il secondo dura un'ora abbondante, e il primo supera di poco i venti minuti? E perché il secondo disco presenta brani complessi, virtuosi e strumentalmente vari, mentre il primo è composto da cinque brevi pezzi semplici e diretti? A cosa cavolo serve questo primo mini-dischetto? Potevano benissimo risparmiarselo e pubblicare solo il secondo. Questi sono i commenti degli ignoranti, i quali a quanto pare non sono stati sfiorati nemmeno lontanamente dall'idea che se una band come i The Ocean fa una scelta, essa ha sicuramente un senso ben preciso. Nella fattispecie questa scelta stilistica è dovuta al voler rappresentare musicalmente i succitati periodi geologici del nostro pianeta. L'Adeano e l'Archeano, selvaggi, furibondi, senza fronzoli né mezzi termini, senza nulla di diverso da chitarra, basso e batteria; e poi il Proterozoico, la complessa formazione dell'atmosfera, primo raffinato passo in direzione della vita e della sua futura evoluzione nelle mille e mille forme che conosciamo oggi. E' per questo che nel secondo, lungo disco compaiono brani progressivi, generosi nei loro ricercati passaggi musicali, sfarzosamente arricchiti da violino, viola, violoncello, pianoforte e sassofono. Per il resto l'impatto sonoro è simile a quello ben noto della band: sonorità pesanti ma pulite che danno vita al loro caratteristico post-sludge, stile canoro misto tra harsh e clean. Così possiamo dire che il secondo disco può essere considerato come un'ulteriore evoluzione di quel capolavoro chiamato Fluxion, mentre il primo è una chiara ripresa dell'aggressività organizzata di Aeolian.

Valutazione: Non è raro che i dischi così ambiziosi sulla carta finiscano per deludere nella pratica non poche persone, quelle persone che vorrebbero vivere tutta la vita della solita solfa trita e ritrita dai sapori fin troppo familiari, e troppo facile da digerire. E' forse anche per questo che non pochi dei dischi più belli non vengono compresi, e vengono di conseguenza trattati con irritante sufficienza, o addirittura umiliati. Ma fortunatamente i The Ocean hanno sempre abituato il loro pubblico ad una musica ambiziosa, e riuscirà quindi meno difficile concedere a Precambrian la gloria che gli spetta di diritto. Ascoltare il secondo disco Proterozoic è qualcosa di indescrivibile: nell'ammirare le sue circonvoluzioni c'è letteralmente da perdersi, e i suoi numerosi passaggi sopraffini sono in grado di emozionare come se si trattasse della storia più commovente che vi abbiano mai narrato. Ascoltarlo dopo essersi sparati un po' di adrenalina in endovena con Hadean/Archean è ancora meglio! Ascoltarlo immaginando poi di rivivere la storia del nostro pianeta non ha prezzo...sembra di essere dapprima investiti da una devastante tempesta di meteoriti, e di passeggiare in seguito tra le insidie del desolante inospitale scenario che rimane una volta che questa è cessata. E' un'emozione unica, ferocia e tecnica che si mescolano alla perfezione, pesantezza e raffinatezza insieme in un corpo unico. Superbo. Ma la genialità di Robin Staps non è mai paga, ed è dai sottotitoli di ciascun brano che si intravede l'ulteriore sorpresa: egli ha probabilmente usato i periodi geologici dell'evoluzione del nostro pianeta come metafora per trattare tematiche di stampo sociale, politico e religioso. La continua evoluzione del pianeta Terra usata per descrivere la continua involuzione della stupidità umana: indubbiamente allettante. Vi confesso tuttavia che, mea culpa, non ho approfondito questo aspetto del disco; mi limito quindi a sussurrarlo timidamente...ora la pulce è nel vostro orecchio.

Conclusione: Così come l’esplosione cambriana è stato uno dei passi più repentini e significativi nella storia dell’evoluzione della vita, allo stesso modo Precambrian è il passo decisivo nell’evoluzione stilistica dei The Ocean: si fa ritorno con decisione alla complessa magniloquenza di Fluxion, magniloquenza che diviene ancor più arabescata e raffinata; ed è un ritorno più che gradito. Precambrian è un discone che fa gola a chiunque ami la musica nella sua accezione più generale, oltre che un doveroso tributo alla umile luce della ragione e della conoscenza contrapposta al presuntuoso buio pesto del dogmatismo religioso. Capolavoro. Lavatevi le orecchie prima di ascoltarlo.

Disco 1: Hadean/Archean
01 – Hadean (The Long March Of The Yes-Men) (03:48)
02 – Eoarchaean (The Great Void) (04:46)
03 – Palaeoarchaean (Man And The Sea) (02:46)
04 – Mesoarchaean (Legions Of Winged Octopi) (05:20)
05 – Neoarchaean (To Burn The Duck Of Doubt) (05:24)

Disco 2: Proterozoic
01 – Siderian (01:57)
02 – Rhyacian (Untimely Meditations) (10:57)
03 – Orosirian (For The Great Blue Cold Now Reigns) (06:29)
04 – Statherian (05:58)
05 – Calymmian (Lake Disappointment) (08:19)
06 – Ectasian (De Profundis) (08:58)
07 – Stenian (Mount Sorrow) (08:20)
08 – Tonian (Confessions Of A Dangerous Mind) (07:18)
09 – Cryogenian (03:32)