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sabato 14 gennaio 2012

Raventale - "Mortal Aspirations"

BadMoodMan Music, 2009
Audace, poetico, intimo.

Audace: che è pieno di coraggio e sa osare; coraggioso: a. combattente, esploratore. O anche di ardita originalità, innovatore, nuovo: idea audace. In effetti non si può negare che Astaroth, la mente che sta dietro la one-man band ucraina Raventale, sia stato davvero audace: a un solo anno di distanza dall’ultimo full-length, che era interamente scritto nella sua lingua natale, e dal più profondo dell’underground, ecco che subito ritorna con un album nuovo, più lungo, scritto in inglese e ricchissimo di idee. Non dev’essere facile per un progetto musicale così sconosciuto trovare delle simili ispirazione e continuità discografica, eppure Astaroth, forte anche di un’ottima label quale è la BadMoodMan, ci è riuscito ed è solo grazie a questa sua tenacia che ora possiamo apprezzare Mortal Aspirations, tale è il titolo della sua nuova fatica.

Poesia: l'arte e la tecnica di esprimere sentimenti, emozioni o idee, con un linguaggio diverso da quello comune; sfrutta il ritmo e il suono delle parole, e li combina con le figure retoriche. Il linguaggio di Astaroth non è il linguaggio verbale proprio della poesia, ma il linguaggio musicale altrettanto poetico: con Mortal Aspirations, un album così simile e così profondamente diverso dal suo predecessore Long Passed Days, assistiamo ad una fusione alchemica di Black, Doom e Gothic, tutti compenetrati vicendevolmente fino a far perdere ciascuno le tracce di sé, tutti presenti eppure nessuno di essi dominante. Il risultato è una musica unica suonata direttamente col cuore, come se le nostre emozioni pizzicassero le vene a guisa di plettro.
Ma in fondo non si può negare che anche il linguaggio verbale Astaroth lo sappia usare. Un fugace sguardo ai titoli, dannatamente evocativi, è sufficiente a suscitare una visione arditamente poetica del mondo: The Silhouette Of Despair, che descrive una cosa distruttiva come la disperazione per mezzo di un concetto che richiama forme artistiche e soavi come quello di “silhouette”; A Fading Scent Of Cinnamon And The Naked, che accosta la celestiale visione di un corpo nudo femminile all’inebriante aroma della cannella; Watching A Luna Becomes Thy Face, che in sole sei parole descrive in modo incredibile le sensazioni di una persona che, guardando la luna, rivede il volto di quella che un tempo fu la sua dolce metà; Escape To The Stars, un modo poetico fino al crepacuore per descrivere la morte di una persona cara.

Intimo: che si trova, che è nella parte più interna e profonda: le intime viscere della terra; gli intimi recessi di un bosco. Astaroth ha plasmato i frammenti del suo vissuto quotidiano e gli eventi che ha vissuto sulla propria pelle - come spiega nel booklet - e da ciò è scaturito Mortal Aspirations, un album che sia musicalmente che verbalmente fa leva sulle squisite funzioni associative del nostro cervello, e che anche solo dal titolo lascia intuire tutto un universo psicologico in cui si intrecciano forti desideri e cocenti delusioni, un letto di tenue innocenza solcato indelebilmente da amari ricordi, un universo psicologico che sta dietro alle nostre mortali ambizioni e ai nostri caduchi obiettivi, che una volta raggiunti non ci basteranno mai o che comunque, nella migliore delle ipotesi, perderemo col tempo. Astaroth dà forma poetica ai propri pensieri, ai propri ricordi, che in fondo appartengono un po’ a tutti noi, e questa collezione di forme, questa istantanea scattata nelle profondità più intime del nostro essere, si chiama Mortal Aspirations: un universo in due parole.

01 - The Fall Of The Mortal Aspirations (09:23)
02 - Cosmos Inside (01:10)
03 - My Birds Of Misfortune (08:11)
04 - A Fading Scent Of Cinnamon And The Naked (09:32)
05 - Watching A Luna Becomes Thy Face (01:11)
06 - The Silhouette Of Despair (06:33)
07 - Escape To The Stars (03:27)
08 - Suicide As The Destined End (10:54)
09 - A Ravens Fade (02:11)