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venerdì 17 febbraio 2012

Sinheresy - "The Spiders And The Butterfly"

Revalve Records, 2011
I Sinheresy provengono da Trieste e sono la dimostrazione che ancora oggi si può suonare un buon power metal sinfonico senza scadere nella banalità gratuita. Io stesso, che tendo a considerare certi generi ormai inflazionati e contaminati dalla "sindrome del clone infinito", talvolta devo ricredermi e constatare che si può essere freschi e piacevoli anche senza dover portare per forza grosse innovazioni. Basta mettere nelle proprie note una buona dose di passionalità e impegno, evitando di trascinare stancamente i pezzi, e il gioco è fatto. Se alle spalle il talento c'è, ovviamente. In questo caso posso dire che c'è, senza ombra di dubbio.

Con questo primo EP, uscito con la giovane etichetta romana Revalve Records, il gruppo si presenta come fautore di un power metal piuttosto tecnico e intricato, ma che fa dell'immediatezza e della bellezza cristallina delle melodie il suo principale punto forte. Le influenze principali provengono da Nightwish (dei quali i Sinheresy sono stati a lungo una cover band, prima di iniziare finalmente a scrivere pezzi propri), Within Temptation, Theatre Of Tragedy; Epica e via dicendo: tutti nomi importanti, ma a fianco dei quali il gruppo triestino non sfigura affatto, proponendo un sound grintoso e convincente, suonato e prodotto come si deve. Cardine del sound sono le due voci, maschile e femminile: mentre normalmente le due voci si alternano tra clean femminile e growl maschile, qui entrambi i cantanti scelgono il clean: cristallino ed espressivo quello della cantante Cecilia Petrini, profondo e drammatico quello del cantante Stefano Sain, che non disdegna una certa dose di aggressività. Spetta però alla voce femminile la palma dell'espressività e del protagonismo: una voce come questa non ha nulla da invidiare alle cantanti gothic più blasonate.

I cinque brani scorrono con naturalezza, tinti da verve drammatica e malinconica, a tratti quasi operistica grazie alla nutrita presenza di trame tastieristiche, tuttavia mai invadenti. "Temptation Flame" cattura immediatamente l'attenzione con il suo riffing nervoso e sincopato, mentre le due voci pennellano trame turbinose e possenti, che fanno salire più di un brivido lungo la schiena. Anche la successiva "The Spiders And The Butterfly", più aggressiva e rocciosa, si lascia ascoltare più e più volte e conquista grazie alle sue sonorità quasi thrash, spezzate da un ritornello altamente melodico. Ancora più tirata e inquieta è "Merciless Game", giocata su una doppia cassa quasi costante e sul maggior ruolo dedicato alla voce maschile, che sporadicamente pronuncia qualche parola in growl. Un finale di grande impatto, popolato da virtuosismi e da una splendido scambio tra le due voci, fa da ponte per "Forever Us", ballata strappalacrime che è ben lontana dalle pacchianate in stile Hammerfall e compagnia bella: qui troviamo veramente un brano commovente e delicato, dove la voce della cantante può esprimersi in tutta la sua elegiaca bellezza e pulizia, mentre un violino in sottofondo pennella note dolcissime e sognanti. Particolarmente riuscita è l'unione tra le due voci, che cantano all'unisono senza stridere, essendo entrambe in pulito. L'oscura e contorta "When Darkness Falls", dal titolo programmatico, è una degna chiusura di questo breve ma emozionante EP, frutto delle fatiche di una band che mostra già un grande talento e una capacità espressiva non comune. Come dico sempre in questi casi, vale a dire quando mi trovo di fronte ad un debutto promettente, raccomando di tenerli d'occhio: il metal italiano è più vivo che mai, e sarebbe un peccato se band capaci e virtuose come questa rimanessero troppo a lungo nell'ombra.

01 - Temptation Flame (4:29)
02 - The Spiders And The Butterfly (6:11)
03 - Merciless Game (3:51)
04 - Forever Us (5:31)
05 - When Darkness Falls (5:00)