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martedì 12 aprile 2011

Ne Obliviscaris - "The Aurora Veil"

Autoprodotto, 2007
Avete presente quando Frodo arriva nel mondo incantato degli elfi? Splendide foreste verdi e rigogliose con cascate che si gettano nel vuoto dagli alti costoni rocciosi, i quali accarezzati dal sole vengono scolpiti da un chiaroscuro magico; case simili a templi di qualche antica civiltà che si insediano nel rispetto totale della natura; elementi architettonici arzigogolati che donano splendore al tutto. Ecco, imbattermi nella musica di questa demo per me è stato come arrivare in questo mondo per Frodo.

Il mondo del Metal è così: si pensa sempre di aver sentito già tutto quello che si poteva sentire, che non possano esserci nuove trovate originali, ma puntualmente si rimane piacevolmente sorpresi nel constatare di aver torto. E questa volta a darci torto sono i Ne Obliviscaris, una band di ben sei componenti venuta fuori dall’Australia - peraltro patria di un colosso di innovazione e solidità come gli Psycroptic - che ci delizia con questa sua prima demo. Cosa? Una demo?!? Eh sì, so che a sentire i brani sembrerebbero tratti da un full-length, tanta è la qualità e tanto eccellente è la produzione. Quando scoprii per caso la band su Youtube pensai subito alla loro discografia, immaginandomela composta da almeno tre full-length; e invece si tratta di una semplice demo, per giunta la prima ed unica (ad oggi). Il genere propostoci è una sorta di Progressive Black Metal che però non può essere liquidato così facilmente: si passa per mezzo di ponti tutti all’insegna del Prog dall’enfasi di fasi estreme con tanto di blastbeats e scream all’ariosità di certi momenti in cui la musica pare dispiegarsi come un panno di seta, scandita ora da un toccante violino, ora da soavi note acustiche - spesso e volentieri da entrambi all’unisono. Nelle fasi più estreme invece il batterista Daniel Presland ci mostra perché è stato nominato “piede più veloce in Australia 2006”: un estenuante lavoro con la gran cassa per ottenere un ritmo velocissimo, davvero sfiancante. In questi frangenti i riff di chitarra, una chitarra molto blackened, si stagliano al meglio su tali micidiali mitragliate. Se la poesia dei momenti melodici è puramente strumentale, è tra le violente pieghe stropicciate dei momenti più cruenti che si spiega una prestazione canora a cinque stelle: Xenoyr è capace di passare da un buono scream nella media ad un clean eccellente dalle mille sfaccettature, che nella splendida As Icicles Fall - brano in cui trova spazio anche uno splendido prolungato assolo di chitarra - arriva persino a delle punte moderne in stile quasi emo (!) che però in questo contesto di alta musica suonano davvero bene.

I Ne Obliviscaris sembrano quindi essere una band dalla doppia faccia, a tratti melodici ed emotivi per merito soprattutto di un violino che va oltre qualsiasi possibile elogio, a tratti violenti e velocissimi grazie ad un opportuno uso della grancassa. Una band che consta di musicisti sconosciuti, tutti spuntati fuori dall’underground, che nonostante questo sembrano già avere un’esperienza clamorosa: composizioni perfette, tecnica sopraffina, pathos intenso e coerente. In definitiva The Aurora Veil è una demo che induce a sfregarsi trionfalmente le mani nell’attesa del debutto discografico vero e proprio.

01 - Tapestry Of The Starless Abstract (11:55)
02 - Forget Not (11:51)
03 - As Icicles Fall (09:25)