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domenica 30 gennaio 2011

Nightrealm - "Bleakness"

Autoprodotto, 2002
A volte capita di scoprire delle vere e proprie band - rarità, nascoste così bene da chiedersi come si abbia fatto a trovarle. I Nightrealm sono stati (purtroppo devo parlare al passato) un progetto musicale proveniente dalla Finlandia e capitanato dall'omonimo frontman, che si sciolse subito dopo la pubblicazione del loro primo demo, cioè questo "Bleakness". La motivazione dell'abbandono fu descritta come "disinteresse" a continuare la vita di questa band. Non so proprio chi gliel'abbia suggerito, o quali problemi possa aver avuto Nightrealm da spingerlo addirittura ad abbandonare tutto, poiché questo demo di poco più di 30 minuti mostrava delle potenzialità a dir poco fantastiche.

La musica che troviamo in questa autoproduzione è un sorprendente doom - death ricco di ispirazione e sentimento, con quella fondamentale capacità di discernere tra la semplicità e la banalità, e con un buon uso di soluzioni originali e personali. Tra queste, posso citare alcune sezioni insolitamente veloci, un riffing dal sapore talvolta rockeggiante, una calibratissima pesantezza nelle atmosfere e un uso sapiente di strumenti come gli archi, il flauto e l'organo ecclesiale, che aiutano nel creare parti orchestrali di singolare bellezza (come ad esempio nella seconda metà di "Chapter I", o negli ultimissimi minuti dell'album, chiusi da un organo sereno e celestiale).

I brani sono solo cinque e non hanno titoli specifici, preferendo nascondersi dietro dei poetici "capitoli" seguiti da un numero romano. La lentezza tipica del genere doom qui non è mai eccessiva e non soffoca mai i buoni intenti dell'ascoltatore, il growling (talvolta corale e in alcuni momenti perfino trasformato in una voce pulita di stampo sacrale) è di buona fattura, il songwriting è sufficientemento varie ed interessante da rendere questi trenta minuti mai noiosi. La musica è sempre permeata da atmosfere "autunnali" e tristi, come suggerisce la copertina, ma è capace anche di uscire dal baratro della malinconia e di regalare alcuni esaltanti momenti di rivalsa, con una naturalezza sorprendente. Non manca nulla a questo "Bleakness" per sedersi sul trono dei migliori dischi doom mai partoriti: ha tutto quello che un amante del genere possa desiderare. Purtroppo, rimarrà un pezzo di storia destinato a non avere un seguito. E credetemi, poche volte ho rimpianto così tanto il prematuro scioglimento di una band.

01 - Chapter I (7:48)
02 - Chapter II (8:22)
03 - Chapter III (5:54)
04 - Chapter IV (2:43)
05 - Chapter V (7:30)