Pagine utili del blog

lunedì 3 gennaio 2011

Shape Of Despair - "Written In My Scars"

Solarfall Records, 2010
Sono passati ben sei anni dall'ultima prova discografica dei finnici Shape Of Despair, grande nome del Funeral Doom Metal che si è fatto rispettare dopo la pubblicazione di dischi seminali come "Shades Of..." e "Angels Of Distress". A parte la raccolta omonima, uscita nel 2005, il gruppo sembrava definitivamente scomparso dalle scene, tanto che molti fan si erano rassegnati al fatto che "Sleeping Murder" sarebbe rimasto l'ultimo brano composto dalla band. Invece no: grande è stata la sorpresa quando è stato annunciato questo EP in edizione limitata a 500 copie. Ma ancora più sorprendente è stato scoprire che conteneva solo due pezzi, di durata non chilometrica come di consueto, ma entrambi intorno ai sei minuti, e soprattutto scoprire che il disco sarebbe stato pubblicato unicamente su vinile.

Dopo una lunga ricerca e una lunga attesa mi trovo finalmente tra le mani questo 33 giri e, con una certa emozione, posiziono la puntina sulla superficie picea del vinile. Si può dire che, nella sua brevità, questo "Written In My Scars" sia una prova ben riuscita, che porta avanti un certo lato sperimentale del gruppo: quello che di solito la band fa in dodici minuti e più, qui è condensato in sei. La title track è il primo dei due brani, etereo e sognante grazie all'uso di sonorità chitarristiche particolari e alla splendida voce di Natalie Koskinen, che accompagna il ferale singer Pasi nel suo consueto growl da oltretomba. Le orchestrazioni di "Angels Of Distress" si uniscono all'alleggerimento sonoro che trovavamo su "Illusion's Play", mentre le strutture rimangono estremamente semplici e poco articolate, risultando quasi ipnotiche. I finnici non hanno perso un briciolo della loro capacità di creare atmosfera con pochi elementi e con orchestrazioni ben mirate, ma non hanno neppure perso la capacità di innovare: la successiva "The Bliss Of Sudden Loss" è infatti ben diversa, basata su riff di chitarra ariosi e insistentemente ripetuti, e stavolta priva di voce femminile e arrangiamenti tastieristici. Anche il ritmo, pur sempre lento, accelera lievemente e si fa dinamico: si può dire che il brano sia una continuazione della linea iniziata con la sopracitata "Sleeping Murder", che mostrava gli Shape più diretti e meno crepuscolari, anche se in termini relativi. Disco breve, ma non interlocutorio: se queste sono le premesse, c'è da aspettarsi un ritorno sulle scene in grande stile con il prossimo album, che aspettiamo con ansia. Nell'attesa, un piccolo grande pezzo da collezione per chi è riuscito ad accaparrarselo, dato che ormai è quasi completamente esaurito. Aspettiamo il loro ritorno con fiducia.

01 - Written In My Scars (6:01)
02 - The Bliss Of Sudden Loss (5:47)