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lunedì 16 maggio 2011

Arcturus - "The Sham Mirrors"

Candlelight, 2002
“Welcome/ This transmission/ From a fallen star/ Otherwise known as Arcturus”

L'introduzione di “Kinetic” esplode, è un canto che viene dallo spazio siderale, la voce, lattinosa, è filtrata nel vuoto e l'atmosfera è metallica e secca, volutamente fredda. Vorticosi riff di chitarra si fondono con una lodevole produzione elettronica, accompagnati dal suono secco e potente della batteria. Camba tutto, il cantato pulito di Garm, quantomai fuori dagli schemi si fonde a meraviglia con quanto sentito e si lancia in un refrain potentissimo ed evocativo, prima di chiudere con le tastiere amalgamato dal canto, questa volta più triste e cupo.
E' una certezza quella che mi pervade dopo l'ascolto di “Kinetic”: gli Arcturus sono tornati e si sono rinnovati.

Dopo una carriera iniziata nel segno del black metal, l'anima sperimentale di Garm prende il sopravvento e, dalle sue idee, nasce quell'icona di sperimentazione chiamata “La Masquerade Infernale” considerata la magna opera del panorama avant-garde metal bellezza, follia e sperimentazione infatti hanno lasciato un segno nei cuori (e nelle menti) di chi si è tuffato alla ricerca del male nell'uomo. Dopo una pausa di qualche anno l'attesa per il nuovo disco degli Arcturus si è fatta spasmodica ma, sopratutto alla luce del tempo trascorso dalla sua uscita, posso dire che le aspettative, pur enormi, non hanno schiacciato il disco, anzi, è stato il disco a sgretolare le aspettative e ad innalzarne altre che, in seguito all'abbandono di Garm, porteranno i nostri a sfornare un buon disco: “Sideshow Symphonies” che non sarà comunque all'altezza dei precedenti.

Ma dopo questa breve e concitata storia del gruppo che l'ascolto di "Kinetic" mi ha suggerito, posso tornare a parlare di “Sham Mirrors” che contiene al suo interno sette finissime gemme, l'una migliore dell'altra. Si può, quindi, parlare di “Nightmare Heaven”, autentica meraviglia musicale con “incastonata” al suo interno una squisita sezione elettronica la quale fa da ponte per il tanto assurdo quanto squisito repraise finale. E come non parlare d'assurdo senza citare “Ad Absurdum” ?, questo brano fa della follia la discriminante fra le varie sezioni del brano queste si stagliano prima di implodere in un finale tranquillo, domintato dagli ululati di Garm. Un assalto alla giugulare è la successiva “Collapse Generation” dove una pestata introduzione in doppia cassa (HellHammer si sente subito) transita in spazi soft-elettronici prima di esplodere nel genio di Garm. “Star Crossed” è il brano più atmosferico del disco impreziosito da una deliziosa finitura di tastiere, anche questa volta è il bilico tra genio e follia a permeare la traccia, ed è infatti nei cambi del cantato, e ancora una volta in Garm, che trova soluzione il brano. La sesta traccia è un ritorno al black metal sperimentale delle origini: “Radical Cut” ha infatti una struttura basata sul canto in scream dell'ospite Ihsahn, che ipnotico si scaglia aggredendo le orecchie dell'ascoltatore. Chiude il disco “For To End Yet Again” il pezzo più progressive, che fa da incanalatore di tutti i momenti positivi del disco, tornano le trombe (Già sentite nella “Maquerade”) e il disco finisce degnamente. Ma sono pronto a scommettere che il tasto play tonerà su “Kinetic” e, sono pronto a scommettere, che questo accadrà ancora un'infinità di volte.
Ad ogni ascolto salta all'orecchio un nuovo colpo di genio, una nuova sfumatura o un nuovo suono che all'ascolto precedente non era stato notato. E' infatti l'ascolto reiterato la chiave per aprire alle proprie porte della percezione il disco, che una volta assimilato non abbandonerà più l'ascoltatore.

In definitiva un disco da comperare assolutamente, la più meravigliosa e brillante produzione in campo avant-garde metal mai concepita che, forse, farà ricredere anche chi sostiene che questo meraviglioso genere musicale non sia arte; pregna di momenti eccitanti, di emozioni vorticanti, suoni spaziali e robotici, la portata artistica raggiunta dagli Arcturus in questo disco non ha eguali. Se, invece, siete fra coloro invece che hanno già preso il disco, che aspettate? Premete, ancora una volta, il tasto play perchè anche fra dieci anni, troverete ancora in questo disco qualcosa di nuovo e interessante.

01 - Kinetic (5:26)
02 - Nightmare Heaven (6:06)
03 - Ad Absurdum (6:49)
04 - Collapse Generation (4:13)
05 - Star Crossed (5:02)
06 - Radical Cut (5:09)
07 - For An End Yet Again (10:34)