Pagine utili del blog

domenica 29 maggio 2011

Esoteric - "The Pernicious Enigma"

Aesthetic Death, 1997
Un soggetto astratto dalle tinte oscure intriganti che rimanda da una parte alla fisica delle particelle, agli atomi, ai geni, e dall’altro ad uno scorcio metafisico: è questa la facciata con cui si ripresentarono nel 1997 gli Esoteric, pionieri del Funeral Doom, è questa la punta di un titanico iceberg chiamato The Pernicious Enigma che sfiora le due ore di durata.

Abbiamo qui il prototipo di quello che essi diventeranno nell’avvenire, di ciò che rielaboreranno in continuazione migliorando di volta in volta la loro abilità compositiva: dimenticata la psichedelia settantiana del debutto la band spinge all’estremo le atmosfere claustrofobiche e il cantato terrorizzante, rendendo la propria musica ancora più schiacciante e opprimente. La ricercatezza atmosferica si fa ancora più esasperata sia nelle melodie che nel riffing, e il songwriting è difficile da afferrare. Dischi sinistramente raffinati, terrificantemente miniati come questo non se ne vedono molti in giro, e sono poche le band che suonano con una simile ricercatezza: così a pelle mi vengono in mente gli immensi Tyranny ed Evoken, e gli italici Urna e Arcana Coelestia. Oggigiorno parecchi fan del Funeral Doom esaltano gruppi come Autumnia, Remembrance, Ophis, Nox Aurea, Revelations Of Rain e tanti altri, band sì carine ma che alla lunga stancano per via di un songwriting banale e di una certa pochezza a livello di soluzioni stilistiche. Ma visto che questi gruppi sono talvolta più conosciuti e seguiti rispetto a quelli storici, credo sia costruttivo descrivere l’approccio musicale di The Pernicious Enigma mettendone in risalto le grandi differenze rispetto allo stile Funeral moderno:
* compaiono molte melodie lente e ricercate con un sound particolare, caratterizzate dalla loro natura solista: non ripetono un riff fisso come mediamente avviene in altre band, ma evolvono in modo imprevedibile, proprio come gli assoli strumentali;
* i riff sono lunghi e labirintici, complementati da numerosi noise di vario genere che ispessiscono l’atmosfera e la resa sonora;
* spuntano di tanto in tanto improvvise sfuriate effimere in stile Death/Grindcore, rudi e violente;
* la tensione snervante creata da chitarre e noise viene sovente sublimata in arpeggi inquietanti, ipnotici ed echeggianti;
* la voce è usata come uno strumento, nel senso che, invece che limitarsi a scandire le parole, i suoi prolungati sordidi gorgheggi e le grida gollumiane vanno ad aggiungersi al tessuto atmosferico creato dagli strumenti musicali, integrandovisi perfettamente.
Sono questi i particolari stilistici che rendono l’enigma pernicioso difficile da inquadrare, proprio come un ente metafisico al quale è impossibile dare una forma: continua alternanza tra melodie allucinatorie e lenti riff labirintici i quali, insieme alla voce, creano un’atmosfera fittissima e palpabile che rimbomba nella scatola cranica dell’ascoltatore, come un’emicrania che non allenta la morsa, come se le proprie meningi venissero strizzate con forza e i propri pensieri passati in un tritacarne. E sono tutti questi aspetti, questa estrema variegatura e ricercatezza che fanno di quest’album un traguardo inarrivabile per la maggioranza delle scontate band moderne, un disco estremamente difficile da comprendere che continua a regalare qualcosa di nuovo ad ogni ascolto, nonostante a livello compositivo gli Esoteric non fossero ancora del tutto impeccabili. Una strana curiosità: la traccia conclusiva del primo disco, NOXBC9701040, è un’improvvisazione. Singolare per un genere come il Funeral Doom, no?

Ascoltare questo disco è un po’ come vagare in un vasto labirinto le cui pareti si stringono e si allargano con una ciclicità inafferrabile, il cui pavimento pare a tratti innalzarsi e il cui soffitto a volte si abbassa vertiginosamente. Di tanto in tanto sono le vostre gambe a dirigervi, altre volte è solo un lavoro mentale, come se il corpo fosse stato lasciato temporaneamente alle spalle. Questa è più o meno la sensazione spiazzante in cui induce The Pernicious Enigma se ascoltato con dedizione e immedesimazione, una sensazione che dovrebbe intimorire ma che invece spinge ad essere ripercorsa più e più volte.

Disco 1
01 - Creation (Through Destruction) (13:13)
02 - Dominion Of Slaves (16:01)
03 - Allegiance (11:50)
04 - NOXBC9701040 (12:48)

Disco 2
01 - Sinistrous (12:40)
02 - At War With The Race (02:52)
03 - A Worthless Dream (13:09)
04 - Stygian Narcosis (13:17)
05 - Passing Through Matter (19:15)