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domenica 15 maggio 2011

Gorguts - "The Erosion Of Sanity"

Roadrunner, 1993
Nel 1993 il Death Metal era ormai ufficialmente esploso, e mentre le band trainanti del settore crescevano e rilasciavano i loro capolavori decine di band in tutto il mondo continuavano a nascere e a fare il loro debutto discografico. E’ anche per questo che la proposta Death nudo e crudo iniziava a vacillare, e il sovrannumero di band spingeva necessariamente alla ricerca di qualcosa di nuovo. Non a caso il 1993 può essere assunto come data convenzionale della nascita del Melodic Death, mentre quello che oggi chiamiamo Technical Death è anche più recente di un paio d’anni. I Gorguts vissero in prima persona questo momento storico, come testimonia il loro secondo full-length di cui mi accingo a discutere.

Ho già introdotto i Gorguts in questo blog parlando del loro album di debutto Considered Dead; The Erosion Of Sanity è la loro seconda effige, datata proprio 1993. Si tratta di una forte riconferma di tutto quanto è già stato apprezzato due anni prima, riconferma che presenta però una serie di nuovi accorgimenti personali: i brani sono un po’ più tecnici nella sezione ritmica, con una batteria varia ma assolutamente mai labirintica; gli assoli presentano una buona varietà: si va dalle classiche scariche adrenaliniche tipiche del Death Metal a linee più lente e armoniose; la produzione è simile a quella dell’esordio, forse un pelo più curata: pulita quanto basta per valorizzare i toni bassi e distinguere le note, grezza a sufficienza come vuole la tradizione. Scendendo più nel dettaglio abbiamo una splendida intro in pianoforte in Condemned To Obscurity, brano caratterizzato anche dai suoi riff claudicanti, un’intro acustica in Dormant Misery che rimanda inevitabilmente a Waste Of Mortality, un apprezzabile giro di basso in A Path Beyond Premonition in vero stile Death e ben tre assoli di chitarra in The Erosion Of Sanity, sebbene i primi due siano molto brevi. Tutti questi elementi rendono The Erosion Of Sanity più interessante di quanto non fosse l’ultra-classico Considered Dead e arricchiscono ciò che i Gorguts già erano - ma nonostante ciò restiamo al 100% in ambito Old School Death Metal. Lo specifico perché alcuni parlano di questo album usando le parole Technical Death Metal; può darsi che quando uscì venne considerato da alcuni come qualcosa di realmente tecnico e innovativo, il che può anche starci considerato il contesto storico di allora in cui il Technical Death era ancora immaturo, ma oggi potendo valutare retrospettivamente e a mente fredda non è assolutamente il caso di classificarlo tale.

I Gorguts dei primi anni ’90 si confermano quindi una solida realtà dell’underground Old School, senza cedere alle attrattive dei nuovi magnifici sbocchi del Death Metal - perlomeno non ancora, dato che dovremo attendere fino al 1998 per assistere alla vera svolta della band. Ancora una volta niente di trascendentale, ancora una volta un ottimo disco nel suo genere e nel suo contesto storico.

01 - With Their Flesh, He'll Create (04:03)
02 - Condemned To Obscurity (04:51)
03 - The Erosion Of Sanity (04:53)
04 - Orphans Of Sickness (05:21)
05 - Hideous Infirmity (04:05)
06 - A Path Beyond Premonition (04:57)
07 - Odors Of Existence (03:47)
08 - Dormant Misery (04:53)