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mercoledì 22 dicembre 2010

Swallow The Sun - "Plague Of Butterflies"

Spinefarm Records, 2008
Nonostante duri un'ora abbondante, "Plague Of Butterflies" è considerato un extended play, in quanto contiene una sola traccia inedita, mentre il resto è tutto materiale bonus che era presente sul loro primo demo "Out Of This Gloomy Light", datato 2003. Tale traccia, che dà il nome al disco, è una mastodontica suite dalla durata di quasi trentacinque minuti, divisa in tre parti: dico subito che a mio parere è la migliore composizione mai scritta dagli Swallow The Sun in tutta la loro carriera, e con questo invito chiunque a dedicarle l'attenzione che merita, ancora prima di spiegarvi perché dovreste farlo.

In fondo, non c'è bisogno di tante presentazioni per gli Swallow The Sun: i finlandesi hanno sempre prodotto dischi di ottima qualità, e sufficientemente diversificati tra loro per poterne seguire l'evoluzione. Alcuni erano infatti più metallici, altri più introspettivi, altri più melodici e facilmente accessibili: nonostante la matrice death - doom sia sempre rimasta stabile, c'è sempre stata una lieve differenziazione tra album ed album. "Plague Of Butterflies" prende tutte le caratteristiche del gruppo e le amalgama in un solo, spettacolare brano, che oltre a mostrarci il meglio di tutto ciò che la band finlandese sa fare, si distingue anche per un uso leggermente maggiore delle orchestrazioni e delle parti atmosferiche, quindi continua anch'esso l'evoluzione sopracitata. Se temete che il gruppo si sia un po' rammollito e si sia magari dato al gothic di facile ascolto, vi fermo subito: il 90% della musica è sempre fatto di chitarra, basso e batteria, strumenti che se ben sfruttati possono essere più che sufficienti per creare un capolavoro senza tempo. Aggiungiamoci anche le tre voci del cantante, che passa con naturalezza dalla voce pulita ad un growl estremamente profondo e gutturale, fino ad arrivare ad un lacerante screaming che suona come un vero e proprio lamento di dolore inconfessabile e disperato; e il cerchio si completa.

Tutta questa lunghissima composizione è fatta di musica che squarcia gli animi, scavando in profondità senza preoccuparsi di procurarci dolore, in quanto è esattamente il suo scopo. Nel disco si narra una storia di un eremita che vive in una foresta e che perde l'amata Evael, la quale è fuggita poiché sapeva di essere portatrice di una tremenda piaga, la piaga delle farfalle per l'appunto. In tutti e tre i sottobrani che compongono l'opera troviamo una buona alternanza tra atmosfera e rocciosità, tra melodia e rabbia, tra disperazione e bellezza: parafrasando una loro vecchia e splendida canzone, potremmo dire che anche questa volta la musica degli Swallow The Sun è fatta di "Gloom, Beauty and Despair". Oscurità, bellezza e disperazione. La drammaticità da sempre presente nel sound del gruppo, unita alla leggera vena "horror" anch'essa sempre presente, viene qui notevolmente amplificata ed espressa con sonorità talvolta durissime, talvolta appena percettibili, quasi fluttuanti. I muri di chitarre si ergono per poi crollare all'improvviso, le soluzioni melodiche non mancano mai e fanno correre più di un brivido lungo la schiena, il cantato è ai massimi livelli ed esprime via via sentimenti differenti, senza mai fossilizzarsi in un unico stile. Tensione sempre alle stelle, sensazione che qualcosa stia per esplodere, senso di oppressione; sono tutte sensazioni facilmente trasmesse da questo brano, che non presenta mai una caduta di tono o una parte noiosa, anche se probabilmente gli Swallow The Sun avrebbero fatto meglio a dividere fisicamente l'opera in tre tracce e ad articolare meglio tra loro le varie parti, che a volte appaiono un po' troppo slegate. Ma sono difetti marginali: vedendoli sotto un'altra ottica, la scelta di incidere una traccia unica costringe gli ascoltatori a viverla per intero, senza poter troppo saltare da una parte all'altra; l'effetto "slegato" riesce poi a creare un feeling di continuo straniamento, mantenendo alta l'attenzione.

In sostanza, "Plague Of Butterflies" è un vero e proprio dramma in chiave doom - death metal, una squarciante odissea che commuoverà gli animi sensibili così come gli animi induriti grazie al suo incedere articolato e vario, alla sua stupefacente vena sentimentale e a sonorità prettamente devastanti ed efficacissime. Chi riuscirà ad accogliere la devastante e inguaribile malinconia che trasuda dalle note degli Swallow The Sun, scoprirà presto di non poterne più fare a meno, così come non si può fare a meno di qualcosa che ci procura dolore ma che contemporaneamente il nostro animo anela, perchè in esso è racchiusa l'essenza di ciò che ci caratterizza.

"You're losing the sunsets, you will never get them back..."

01 - Losing The Sunsets / Plague Of Butterflies / Evael (34:42)
02 - Through Her Silvery Body (8:01)
03 - Out Of This Gloomy Light (5:34)
04 - Swallow (5:27)
05 - Under The Waves (6:36)