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mercoledì 30 marzo 2011

Anaal Nathrakh - "Hell Is Empty, And All The Devils Are Here"

FETO, 2007
L’uomo è indubbiamente una specie forte e grandiosa, ma con le sue gesta si autoproclama anche imperatore della stupidità e della superstizione: dalla sua debole mente emotiva scaturiscono illusioni ultraterrene, dalle sue possenti mani scorrono fiumi di sangue e devastazione. Con le sue gesta l’uomo spalanca le porte dell’inferno da cui si sprigionano i demoni peggiori: l’inquinamento, la religione, le guerre. E così l’inferno è vuoto, e tutti i demoni sono qui. Non potrebbe esserci biglietto da visita migliore per gli annichilenti Anaal Nathrakh, l’artwork desolante e i titoli del cui nuovo album lasciano trasparire chiaramente.

Quel che invece non traspare ma è nitido e cristallino è che la colonna sonora che accompagna la fuoriuscita dei demoni dall’Ade è eccellente: il duo sembra in gran spolvero, con Irrumator che gioca come non mai sulla potenza travolgente di riffoni tutti Grindcore, e soprattutto con V.I.T.R.I.O.L. che si esibisce in una quantità notevole di soluzioni vocali distruttive, oltre naturalmente a sfoggiare le sue solite urla infestanti che lo rendono tanto glorioso. Hell Is Empty è un lavoro estremo ed esplosivo che continua in pieno la tradizione musicale della band, ed diviso in diversi momenti: dopo un’intro colossale i primi brani segnano la parte più melodica del disco con i classici ritornelli in clean che lacerano il frastuono circostante come un raggio di luce attraverso un cielo temporalesco - due su tutti: Virus Bomb e The Final Absolution. Segue una fase di transizione rappresentata da Shatter The Empyrean, ancora col ritornello clean, e dalla spettacolare Lama Sabachthani, brano dalla melodia molto Black in cui V.I.T.R.I.O.L. tuona può volte: “Eloi! Eloi! Lama Sabachthani!”; ciò significa “Dio! Dio! Perché ti sei dimenticato di me?”, e sarebbero le ultime parole di Cristo in croce secondo i Vangeli di Marco e Matteo. Questo tradimento di Dio verso il proprio pargolo non può fare altro che condurre ad un finale apocalittico: qui esplode il Grindcore più selvaggio, mettendo a nudo le influenze musicali della band e travolgendo ogni cosa. Splendide in particolare l’abominevole Genetic Noose, con un cantato grugnito semplicemente favoloso, e Sanction Extremis, caratterizzata dal giro di chitarra melodica che condisce il finale - l’unica uscita nettamente melodica nelle ultime quattro tracce. Il disco si chiude alla perfezione con Castigation And Betrayal, il brano più veloce, estremo, distruttivo che io abbia sentito in tutta la mia vita. Applausi, prego! Un lavoro che uccide e poi strazia i cadaveri, un’arma di sterminio di massa che suona più come un “best of” che non come un full-length qualsiasi: se Eschaton era un album che ruotava attorno a dei punti focali precisi, Hell Is Empty colpisce in pieno con ogni singolo brano - perfetto se preso nel complesso, perfetto anche se preso nei suoi singoli episodi.

Il clean di questo disco trascina. I riff Grindcore trascinano. Le melodie Black, l’impatto sonoro, il ritmo, tutto ciò trascina. Il disco intero trascina, è trascinante a livelli inverosimili, trascina via ogni corpo di ogni massa, in qualsiasi condizione. Se anche foste incatenati ad un muro vi trascinerebbe via ugualmente, a costo di far crollare il muro stesso o di far uscire le vostre articolazioni dalla loro sede originaria. Uno degli album più riusciti che io abbia mai sentito, Hell Is Empty rappresenta senza dubbio un punto d’arrivo per la band.

01 - Solifugae (Intro) (01:05)
02 - Der Hölle Rache Kocht in Meinem Herzen (03:39)
03 - Screaming Of The Unborn (02:46)
04 - Virus Bomb (03:35)
05 - The Final Absolution (03:55)
06 - Shatter The Empyrean (03:04)
07 - Lama Sabachthani (03:48)
08 - Until the World Stops Turning (02:53)
09 - Genetic Noose (03:34)
10 - Sanction Extremis (Kill Them All) (03:32)
11 - Castigation And Betrayal (04:02)