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venerdì 4 marzo 2011

Death Riders - "Through Centuries Of Dust"

Lost Sound Records, 2011
Entusiasmante. Non riesco a trovare una parola più adatta per descrivere l'album dei conterranei Death Riders, gruppo proveniente dalle Marche e che finalmente, dopo numerosi demo e ben dieci anni di lavoro nell'underground, è arrivato alla pubblicazione del primo album ufficiale.

Dico subito che l'album non è semplice da inquadrare in un'unica categoria: con l'abilità che deriva dal talento e dall'esperienza, i nostri confezionano un album che si muove tra heavy metal, thrash, consistenti spruzzate di power / epic, e perfino qualche eco del sempreverde death metal melodico svedese. La tecnica strumentale dei musicisti è sopraffina, con parti di batteria costantemente in evoluzione e capaci di sfoderare accelerazioni e rallentamenti con grande naturalezza, chitarre funamboliche sempre indecise se dedicarsi a scale e assoli velocissimi oppure a potenti riff di stampo puramente thrash. Ma il punto forte dell'album è una splendida prova vocale, quasi sempre in clean ma con qualche raro sprazzo di growl, del singer Valerio Gaoni, dall'ugola acuta e rabbiosa, ma contemporaneamente molto melodica e perennemente in cerca di nuove modulazioni (mi ha ricordato molto spesso i Lost Horizon, nel loro capolavoro "A Flame To The Ground Beneath". Non c'è spazio per i convenevoli nè per troppa dolcezza e morbidezza: l'album è un continuo martellare di suoni, riff rocciosi, melodie ed epici ritornelli, come nella travolgente opener "The Hedgehog's Dilemma" dall'indole inequivocabilmente battagliera che farà scuotere più di una testa a ritmo di musica, o nella splendida "Legion", vero brano di punta dell'album. Una cosa che mi colpisce molto di questa band è la non banalità:, sia delle linee strumentali che di quelle vocali: non è facile avventurarsi nei terreni del thrash - power - epic senza risultare un clone di altre band già affermate, ma la varietà di influenze in questo disco è, come ho già detto, ampiamente sufficiente per conferirgli una buona personalità e maturità.

Difficile trovare un momento stanco o ripetitivo nell'album, che mantiene un livello di energia sempre molto alto, esplorando soluzioni differenti e riuscite ("Eclipse" non può non ricordare le ritmiche dei mostri sacri del death melodico come In Flames e Dark Tranquillity, più che quelle del classico power - epic).  Solo in finale, con l'acustica "When Everything Lies", i nostri decidono di spegnere le chitarre distorte e di dedicarci un malinconico benservito. Ma più che descrivere le singole canzoni, è importante l'insieme, e cioè un album che pesta duro dall'inizio alla fine, senza risultare nè esagerato nè monocorde, ma semplicemente trascinante e genuinamente "metal". Per me che non sono affatto un appassionato di power nè di epic metal, questa è stata un'ottima sorpresa: dunque, molto probabilmente lo sarà anche per voi!

Siti ufficiali della band:

01 - The Hedgehog's Dilemma
02 - Legion
03 - Death Riders
04 - Shelter
05 - The Eclipse
06 - Season Of Loss
07 - War Inheritance
08 - Sinfonia
09 - Reason And Fate
10 - Crimson Liberty
11 - When Everything Lies