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martedì 15 marzo 2011

Gorguts - "Considered Dead"

Roadrunner Records, 1991
Ci sono diversi tipi di bomba, il Death Metal è una bomba a orologeria che esplose all’inizio degli anni ’90 dopo che sul finire degli ’80 band come Possessed, Death, Morbid Angel etc. avevano provveduto a caricarla. L’impatto fu devastante: nel giro di pochissimi anni si assistette ad un’ondata di band da ogni parte d’Europa e d’America, alcune scioltesi pochi anni più tardi dopo aver rilasciato solo un paio di demo, altre vive e vegete - e alcune anche in salute! - ancora oggi.

Non fece eccezione il Canada, paese sempre molto interessante dal punto di vista del Metal, che prima di proiettare sulla scena i leggendari Cryptopsy sfornò i Gorguts. In realtà non c’è molto da dire su questo disco: si tratta in tutto e per tutto di un classico dell’Old School Death Metal, dalla musica all’artwork, dai titoli delle canzoni al look dei musicisti. Tuttavia ho deciso di recensirlo comunque per due motivi: primo, perché i Gorguts hanno in seguito sviluppato un genere musicale del tutto personale, quindi è bene conoscere anche le loro radici; secondo, perché si tratta di un album di ottima fattura all’interno della cerchia Old School ma purtroppo poco conosciuto rispetto ad altri colossi dello stesso genere. Ma non pensate che da parte mia si tratti di un atteggiamento di pietà o compatimento: Considered Dead non ne ha proprio bisogno, e se amate l’Old School i suoi riff memorabili e i suoi assoli mozzafiato sapranno conquistarvi. Il disco si apre alla grande con Stiff And Cold, il quale spiana la strada a quella che è forse la migliore traccia, Disincarnated, caratterizzata da un giro di note pregevole. Da segnalare anche l’anomala strumentale Waste Of Mortality, aperta da una chitarra acustica, un brano che per struttura e riff sembra una canzone come tutte le altre, ma semplicemente non è cantata; e la traccia di chiusura Inoculated Life, che si produce in un assolo di chitarra davvero notevole. Una nota di forza anche alla registrazione dei brani di qualità decisamente migliore di molti altri lavori di quegli anni, abbastanza buona da permettere agli stessi di avere una certa profondità sonora ma non così ottima da snaturare le atmosfere del genere - in una sola parola: ottimale.

Cos’ha questo disco di particolare? Nulla. Ha qualcosa che lo renda meritevole di essere distinto dalla massa di album Old School dei primi anni ’90? No. Semplicemente si tratta di uno dei tanti lavori ben fatti di quell’epoca, e come tale merita la stessa attenzione di tutti gli altri. Caldamente consigliato a tutti i cultori del genere e agli amanti del Death suonato alla vecchia maniera.

01 - ...And Then Comes Lividity (00:43)
02 - Stiff And Cold (04:26)
03 - Disincarnated (04:29)
04 - Considered Dead (03:33)
05 - Rottenatomy (04:47)
06 - Bodily Corrupted (03:41)
07 - Waste Of Mortality (04:39)
08 - Drifting Remains (03:44)
09 - Hematological Allergy (04:10)
10 - Inoculated Life (03:53)