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venerdì 18 marzo 2011

Behemoth - "Pandemonic Incantations"

Novum Vox Mortis/Solistitium, 1998
Se esistesse la top 10 degli album metal più sottovalutati della storia sicuramente Pandemonic Incantations figurerebbe nella lista. Tutti conoscono la doppia faccia dei Behemoth: hanno iniziato suonando Pagan Black con un EP e due splendidi full-length, ma nel 1999 grazie a Satanica sono esplosi in un Death Metal epico personalissimo che li ha portati a tanto meritato successo. Ma cosa c’è tra il Pagan Black e il Death Metal epico? C’è questo Pandemonic Incantations, un disco dimenticato da tutti e trattato con sufficienza da quei pochi che lo ricordano.

La sfortuna di questo disco è di essere l’ibrido di turno, il classico “album di transizione” che in quanto tale viene considerato solo come qualcosa di provvisorio. Musicalmente non è semplicissimo definirlo: si tratta di un Black Metal sinfonico con però una base ritmica solidissima, forse riconducibile a un Blackened Death Metal; non a caso questo è l’album che vede l’arrivo del leggendario Inferno alla batteria, un Inferno che fin da subito dà sfoggio delle sue abilità nel mescolare velocità e brutalità senza risultare noioso. Per quanto riguarda gli altri strumenti ci sono delle reminescenze del precedente Grom, ma nel complesso è un lavoro forse più vicino a Satanica, non fosse per la presenza abbondante di sintetizzatori che non sono certo un marchio di fabbrica dei Behemoth. Forse la colpa dell’insuccesso di quest’album è anche da imputare ai sintetizzatori stessi, una soluzione mediamente poco apprezzata che lo fa suonare così diverso da tutti gli altri lavori della band polacca...eppure così simile, dato che la furia cieca e l’abilità compositiva proprie dei Behemoth sono presenti anche qui: dopo una breve intro vibrante come una provetta di nitroglicerina che sta per esplodere si è investiti da una musica potente che asfalta tutto quello che si trova dinnanzi, una musica dal sound piacevolmente caotico e dall’energia travolgente, ma che nonostante ciò riesce ad essere sempre melodica. E cosa importa se la discografia dei Behemoth è così impeccabile e annovera così tanti capolavori da far passare questo vecchio album inosservato? Esso merita comunque attenzione, è pregevole e perfettamente riuscito, nonostante Nergal ai tempi non avesse ancora le idee ben chiare sul futuro della band.

Col senno di poi sappiamo che una delle caratteristiche migliori dei Behemoth odierni è la loro ineguagliata capacità di fondere la più violenta brutalità con una melodia epica costantemente fruibile, senza che nessuno dei due aspetti ne risulti minimamente scalfito...e in Pandemonic Incantations troviamo i germi primordiali di tutto ciò, di questa stratosferica attitudine musicale che si concretizzerà definitivamente con quella mostruosità devastante che è Demigod.

01 - Diableria (The Great Introduction) (00:49)
02 - The Thousand Plagues I Witness (05:16)
03 - Satan's Sword (I Have Become) (04:17)
04 - In Thy Pandemaeternum (04:50)
05 - Driven by the Five-Winged Star (05:05)
06 - The Past Is Like A Funeral (06:41)
07 - The Entrance To The Spheres Of Mars (04:45)
08 - Chwała Mordercom Wojciecha (997-1997 Dziesięć Wieków Hańby) (04:48)
09 - Outro (00:57)