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domenica 20 marzo 2011

Deeds Of Flesh - "Of What's To Come"

Unique Leader Records, 2008
Tempo fa lessi una recensione di Crown Of Souls, l’album dei Deeds Of Flesh immediatamente precedente a questo (2005). La recensione, mediamente positiva, terminava dicendo: “I fan più accaniti difficilmente rimarranno delusi, chi è in cerca di novità sicuramente sì...ma questi sono i Deeds Of Flesh, prendere o lasciare. Dopo dodici anni di carriera e sei full-length uno più intransigente dell'altro c'è ancora qualcuno che si aspetta un qualche tipo di evoluzione?”. Ebbene, Of What’s To Come è l’evoluzione!

I Deeds Of Flesh hanno sempre suonato un Brutal Death Metal abbastanza tecnico - ma non troppo - tutto imperniato sulla sezione ritmica: numerosissimi riff veloci e taglienti, batteria costantemente spianata in blastbeats e ricchissima di cambi di tempo. Il loro stile ha subito poche variazioni nell’arco dei loro sei album...ma ecco che improvvisamente se ne escono con questo Of What’s To Come, un disco che abbraccia la concezione moderna del Brutal/Technical Death Metal: entra in formazione l’ottimo Erlend Caspersen (Blood Red Throne), e non a caso il basso esce fuori molto più spesso in primo piano producendosi in giri strabilianti e in effetti curiosi. Entra in formazione pure Sean Southern, ed ecco comparire numerosi assoli e scale di chitarra veloci, trasportanti e talvolta dissonanti. Inoltre la sezione ritmica dell’ormai consolidata coppia Lindmark/Hamilton in alcuni momenti assume sapori dal retrogusto Math, e in generale il sound è più moderno che in passato. I brani sono tutti abbastanza simili, e per farsi un’idea più o meno esauriente di cosa si ha di fronte è sufficiente ascoltare l’opener Waters Of Space, che mette in risalto un po’ tutti questi aspetti. Voglio ugualmente segnalare due pezzi su tutti: Unearthly Invent, forse quello che meglio mette in luce l’abilità di Caspersen e le sporadiche influenze Math, e la tonante titletrack Of What’s To Come. A questo punto potrebbe sorgere un dubbio: i Deeds Of Flesh sono diventati null’altro che una delle tantissime Brutal/Technical band presenti sulla scena oggigiorno? Neanche per sogno: sono infatti riusciti a reinterpretare con un’attitudine pienamente moderna il loro riconoscibile leggendario stile, senza che nessuna delle due cose risulti sacrificata - il che è qualcosa di grande, se si pensa che molte delle pur ottime band Brutal/Technical di oggi appaiono simili ad un’accozzaglia di riff casuali. Tanta roba. A testimoniare questa comunione del presente col passato fa capolino come ultima traccia la loro classica Infecting Them With Falsehood, ri-registrata senza venir affatto snaturata.

“Now we are basing content on the future of human’s existence, concentrating on a new concept of mankind’s place in the universe and the challenges faced. […] From now on each Deeds Of Flesh release will be the next chapter in the big picture of the new concept”. Questo è quanto si può leggere sul loro MySpace. Siamo dunque all’inizio di una nuova era per i Deeds Of Flesh, una band che ha dimostrato di avere ancora tanto da dare al mondo del Death, che non avverte minimamente il peso della vecchiaia e che anzi ha saputo sfruttare il suo immenso bagaglio di esperienze per produrre qualcosa di moderno che emerge di gran carriera dall’oceano di nuove band. Quando il maestro è ancora più bravo degli allievi...

01 - Waters Of Space (05:30)
02 - Eradication Pods (03:34)
03 - Unearthly Invent (03:32)
04 - Of What's To Come (05:56)
05 - Virvum (03:16)
06 - Century Of The Vital (05:00)
07 - Harvest Temples (04:05)
08 - Dawn Of The Next (04:04)
09 - Infecting Them With Falsehood (04:26)