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venerdì 18 marzo 2011

Remembrance - "Fall, Obsidian Night"

Firedoom Records, 2010
Copertina dai colori scuri e tristi, titolo poetico: sarà la solita band doom metal? Questa volta si può dire di si: nonostante questo lavoro non sia malissimo, è fin troppo ricco di clichès per guadagnarsi un posto d'onore nel panorama doom.

I Remembrance provengono dalla Francia, questo è il loro terzo album in studio, che come i precedenti è un album doom dalle spiccate tinte funeral, ossia lente e depressive, ma contaminato da melodie quasi easy - listening e popolato da due voci, una maschile (growl profondissimo, forse fin troppo, in relazione alla relativa "leggerezza" della musica) e una femminile (carina, ma forse un po' troppo forzata nei suoi gorgheggi). Un pastone amalgamato piuttosto malamente, piazzandoci sopra qualche prolungato accordo di chitarra (che suona pochissimi riff degni di essere chiamati in questo modo, limitandosi a potenti pennate che si perdono nel vuoto) e qualche giro di tastiera indubbiamente suggestivo, ma insufficiente a giustificare un album intero basato su questi canoni. A peggiorare le cose ci si mette la voce maschile, un growl piuttosto pigro e volendo anche inespressivo, davvero monocorde e incapace di reggere il gioco per tutti i numerosi minuti che compongono l'album.

Intendiamoci, non c'è nulla di particolarmente sbagliato nella musica dei Remembrance: alcuni brani sono ben riusciti, come Stone Mirrors,  che è una canzone orecchiabile, a tratti perfino veloce e dotata di un certo feeling malinconico che la rende abbastanza convincente; oppure l'emozionante "The Omen", sicuramente il miglior brano dell'album, che potrebbe addirittura commuovere per la bellezza delle sue scarne ma intense linee melodiche. Purtroppo, nel disco non c'è molto altro di entusiasmante: i brani sono fin troppo simili gli uni agli altri, generalmente privi di idee brillanti, e si riducono purtroppo ai soliti tre accordi, a qualche raro arpeggio, al solito giro di tastiere e al solito growlare, mischiato a qualche vocalizzo femminile in stile "la bella e la bestia". L'idea non è malvagia, ma è sfruttata male, senza quella personalità che distinguerebbe i Remembrance dalla massa di gruppi doom metal, ormai davvero nutrita. Quei guizzi di interessanti soluzioni compositive del debutto "Frail Visions" (basta ricordare la spettacolare "Your Insignificance", dove davvero sembrava che la band avesse qualcosa di personale da esprimere) si sono appiattiti e sono diventati tristemente normali.

In sostanza, "Fall, Obsidian Night" è un album discreto, a tratti noioso e a tratti piacevole, con qualche breve parentesi di reale ispirazione, che non raggiunge mai livelli sufficienti da rendere questo disco un ascolto obbligato nè tantomeno indimenticabile. Provateci ancora, ragazzi, e chissà che finalmente non riusciate a sfondare davvero.

01 - Ageless Fever (7:05)
02 - Stone Mirrors (9:25)
03 - The Omen (7:06)
04 - Our Memories Are Made Of Stone (4:33)
05 - Ice Cold Conscience (8:31)
06 - Winter Tides (7:52)
07 - Obsidian (6:50)