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mercoledì 10 novembre 2010

Wormphlegm - "Tomb Of The Ancient King"

Painiac Records, 2006
Già dal nome, dall'aspetto dei componenti e dalla copertina dell'album, si può intuire che razza di malati mentali siano i Wormphlegm. Questi tre dubbi individui altro non sono che i finlandesi Tyranny, che hanno deciso di darsi al funeral doom metal più oscuro e malato, dedicandosi ad un side - project. ed includendo anche un terzo membro nella formazione (come se la musica originale dei Tyranny non fosse già abissale, malata e sepolcrale di per sè...)

Per quanto possa sembrare strano, con questa nuova band i Tyranny tirano fuori una vena ancora più terrificante, partorendo una composizione assolutamente ferale e diabolica. Non ha senso descrivere dettagliatamente le tre lunghissime tracce che compongono l'album, poichè si differenziano obiettivamente poco l'una dall'altra; almeno l'opener track dal nome impronunciabile, tuttavia, merita una descrizione. Si tratta di un brano dalla ragguardevole lunghezza di 30 minuti e 15 secondi, e arrivare in fondo è una vera impresa: non perchè sia noiosa, nonostante l'abbondante ridondanza dei passaggi, ma perchè è davvero spaventevole. L'odissea è introdotta da singole note di un pianoforte distorto, che rimbombano minacciosamente con una cadenza sempre uguale. Il bello di questo gruppo è che riesce a esprimere malvagità anche con una singola nota:  sono queste piccole cose a denotare la classe di un musicista. Dopo circa un minuto, finalmente il brano esplode in un riff di chitarra allucinato, distortissimo, malevolo fino all'osso, intervallato da note di chitarra solista lancinanti e cattivissime: e così si prosegue per tutto il brano. Lentissimo, pachidermico, dominato da urla disumane e da distorsioni vocali che spaziano in tutte le tonalità, dallo squittio più acuto al grugnito più profondo. Le parole sono totalmente incomprensibili, anche perchè si tratta di termini scritti in chissà quale lingua; inoltre, non è difficile ravvisare degli inserti di musica orientaleggiante, quasi persiana, che assieme al suono frusciante e imperfetto creano un'atmosfera "antica", che richiama alla mente le perdute tombe dei Faraoni o le antiche necropoli. Il risultato è un pastone sonoro dalla ferocia inaudita, lenta ma non per questo meno violenta. E quando si arriva alla fine, quasi si desidera che il brano non finisca, che continui quel tremendo marasma sonoro: ecco che arrivano gli altri due brani per soddisfare quest'insaziabile desiderio di malvagità che i Wormphlegm ci hanno insanamente procurato

Indubbiamente si tratta di funeral doom metal: i canoni del genere ci sono tutti. I dannati Wormphlegm ci aggiungono però una consistente dose di gusto dell'orrido, voci da tortura cinese che si sovrappongono e si rincorrono in un'orgia satanica, atmosfera da film horror e uno smodato amore per la perversione, sia fisica sia mentale. Questo è uno di quei dischi che possono seriamente cambiare la vita a qualcuno. Per stomaci molto forti.

01 - Epejumalat Monet Tesse Muinen Palveltin Caucan Ja Lesse (30:15)
02 - Tomb of the Ancient King (13:18)
03 - Return of the Ice Age and the Tortyrant (17:32)