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martedì 30 novembre 2010

Meshuggah - "Nothing"

Nuclear Blast, 2002
La parola "Meshuggah", in lingua ebraica, significa "pazzo". Di sicuro il nome non è casuale: questo "Nothing" è un album che non può essere partorito altrimenti che da menti pazze e sconclusionate, assolutamente malate.

Proseguendo un'evoluzione musicale che ha avuto inizio con "Destroy, Erase, Improve" e punto medio con "Chaosphere", arriva ora questo "Nothing" a spostare ancora più all'estremo le coordinate sonore della band. In questo album non troviamo più "musica" nel senso stretto della parola: la melodia è completamente vaporizzata, assente. Le armonie sono acide, fredde e meccaniche; i ritmi talmente destrutturati e mutevoli da far perdere l'orientamento. Una sorta di sperimentazione estrema nel portare la musica verso la non - musica, verso l'assenza voluta di emozioni, verso il totale appiattimento del fattore "umano". Chitarre a otto corde, appositamente costruite per la band, creano suoni mai sentiti prima; la voce è raschiata e costantemente immobile di tono, non si può mai parlare di canto in senso stretto, ma nemmeno di rap, non si può parlare di niente. Tutto l'album è un inno all'atonalità, alla destrutturazione e alla mancanza di regole, al caos primordiale trasposto nell'era della tecnologia. Il risultato è ambiguo: i pezzi sono tutti piuttosto lenti, ma pesantemente artefatti e raggelanti, ostili e privi di senso, se non quello di creare shock in chi ascolta. Il titolo dell'album recita bene: "Niente". Non c'è proprio nulla di musicale in quest'album, solo un'accozzaglia informe di riff privi di qualsiasi senso melodico e di inquietanti effetti elettronici che però fanno capolino solo di rado e rimanendo in secondo piano, come nella soffocante traccia conclusiva "Obsidian", mortalmente ripetitiva e schiacciante. A completare il tutto ci si mettono i testi, completamente alienati e schizoidi, da manicomio. Quasi del tutto inutile descrivere i brani, dato che bene o male si assomigliano tutti; perfettamente inutile cercare un senso alle canzoni (o meglio dire composizioni), e ancora più inutile cercare di rintracciare sentimenti o emozioni. Che dire in conclusione di "Nothing"? Un capolavoro o una mostruosa ciofeca? Spetta ai posteri dirlo, ma sicuramente consiglio di  non fidarsi di nessun entusiasta e di ascoltarlo prima di comprarlo. La delusione potrebbe essere davvero cocente.

Album disumano.

01 - Stengah (5:38)
02 - Rational Gaze (5:04)
03 - Perpetual Black Second (4:39)
04 - Closed Eye Visual (7:25)
05 - Glints Collide (4:55)
06 - Organic Shadows (5:08)
07 - Straws Pulled At Random (5:10)
08 - Spasm (4:14)
09 - Nebulous (6:33)
10 - Obsidian (4:20)